Cento giovani per le tre A italiane: agricoltura, alimentazione, ambiente. Idee, proposte e impegni raccolti in un manifesto che vede come primo firmatario il ministro delle...
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Il Manifesto è stato presentato a Foggia nell'ambito dell'evento "Agorà", organizzato da Vazapp e che ha visto la partecipazione del ministro e di oltre 300 persone che hanno lavorato su 10 idee di sviluppo per il territorio. «Un lavoro - si legge nelle premesse del Manifesto - che nasce soprattutto dall'esperienza e dalla passione di ragazze e ragazzi italiani con i piedi ben piantati a terra e la testa nel mondo. In un tempo in cui soffiano forti i venti nazionalisti e populisti che propagandano muri, confini o barriere come soluzioni, noi vogliamo invece superare la paura e le incertezze lavorando sull'unica risposta possibile: modelli inclusivi e sostenibili per dare spazio a una crescita diffusa e meglio distribuita.
Al centro del proposta agricola c'è il lavoro per un’equa remunerazione del lavoro degli agricoltori, degli allevatori, dei produttori, perché è uno strumento essenziale anche per la garanzia del massimo rispetto dei diritti dei lavoratori. Si propone un patto tra generazioni per aiutare i giovani a coltivare futuro, soprattutto nelle aree interne e montane anche utilizzando meglio le terre pubbliche. C'è l'idea di etichette trasparenti su tutto e per tutti, perché l’informazione al cittadino sia piena. Viene rilanciata la proposta di istituire un Ministero dell’Alimentazione, come scommessa prima di tutto culturale per il Paese che ha ritrovato il suo orgoglio con Expo Milano e nel 2017 ha toccato il record di export agroalimentare.
Sul versante ambientale si parte dall'azzeramento del consumo di suolo con una legge che favorisca la rigenerazione, insieme a investimenti concreti contro la siccità e per la diffusione delle energie rinnovabili. Si pensa ad andare oltre la chimica, azzerando l’uso dei pesticidi entro il 2025, costruendo anche un nuovo rapporto tra città e produzione agricola. Tra gli obiettivi anche rafforzare il contrasto allo spreco alimentare, così come della lotta al falso cibo. «Vogliamo cambiare l’Italia - chiude il manifesto - dove il cittadino non è più solo consumatore, ma soprattutto co-produttore. Dove si sperimentano nuove forme di protezione sociale e legami di comunità, di cittadinanza, di legalità, di sostenibilità dei modelli produttivi e di educazione. Dove aspettative private e beni comuni si tengono, per affermare una società verde, oltre che un’economia ecologica. Con l’impegno decisivo di ognuno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero