Quasi esattamente un mese dopo la sua scomparsa, la voce del volo Malaysia 370 sembra finalmente echeggiare dal fondo del mare: l’agenzia di informazioni cinese Xinua...
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Dopo i vari falsi allarmi delle ultime quattro settimane, è ovvio che anche quest’ultima notizia va presa con le pinze. Va infatti ricordato che proprio la prima errata segnalazione venne dai cinesi, da un satellite che aveva “avvistato” dei detriti, che poi si sono rivelati solo essere dei grossi tronchi d’albero.
Tuttavia gli esperti che stanno seguendo la terribile vicenda del volo scomparso la notte dell’8 marzo mentre da Kuala Lumpur si dirigeva verso Pechino pensano che questa volta ci possa essere qualcosa di vero. La nave cinese che ha rilevato il cosiddetto “ping”, il segnale a ultrasuoni su 37,5KhZ, è equipaggiata proprio per questo compito. Si tratta della XaiXun 01, ed è arrivata nella zona con un piccolo esercito di personale specializzato. Il fatto che poi un aereo, anche questo cinese, abbia fotografato dei detriti, ha creato grande aspettativa.
Per molte ore le informazioni sono venute solo da organi di stampa di proprietà del governo cinese. Solo quando in Italia erano le 19:30 di sabato sera il governo australiano - che guida lo sforzo internazionale di recupero del Boeing 777 - ha confermato che il segnale rilevato corrisponderebbe a quello di una scatola era, ma che ancora non era possibile affermare che si trattasse di quella del volo MH370.
L'aeronautica australiana ha comunque ammonito che non c'è alcuna prova che il ping sia della scatola nera e ha raccomandato la massima cautela. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero