«Signorina, Lima May India è in avaria totale, avaria elettrica totale, senza carburante». Sono le parole del comandante Miguel Quiroga, alla cloche del volo...
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A quanto confermato da fonti colombiane, l'aereo precipitato è effettivamente rimasto senza combustibile: «Possiamo dire che era senza carburante al momento dell'impatto. Una delle ipotesi su cui lavoriamo è che il carburante sia finito spegnendo i motori, provocando una avaria elettrica», ha detto il capo della sicurezza aerea in Colombia. Per il Ceo della compagnia LaMia il pilota ha cambiato il piano di volo, che prevedeva un rifornimento a Bogotà. Per i media il pilota non avrebbe detto di essere rimasto a secco temendo la revoca della licenza di volo.
«Possiamo affermare chiaramente che l'aereo era senza carburante al momento dell'impatto. Una delle ipotesi su cui lavoriamo è che il carburante sia finito e abbia fatto spegnere i motori, provocando una avaria», ha detto Freddy Bonilla, responsabile per la sicurezza aerea in Colombia. A bordo del volo LaMia 2933 c'erano 76 persone, tra cui giocatori, tecnici e dirigenti della squadra di calcio brasiliana della Chapecoense. I superstiti sono sei. Secondo il Ceo della compagnia boliviana di charter, Gustavo Vargas, il comandante Miguel Quiroga, che era anche proprietario della LaMia, ha modificato il piano di volo stabilito, che prevedeva un rifornimento di carburante a Bogotà. La stampa colombiana avanza anche l'ipotesi che il pilota non abbia voluto dichiarare in tempo utile alla torre di controllo dell'aeroporto di Medellin di essere rimasto senza carburante nel timore della revoca della licenza di volo. «Ma si può rischiare la vita per la sospensione o il ritiro della licenza?», si è chiesto il responsabile dell'aviazione civile colombiana, Alfredo Bocanegra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero