Coppia dell'acido, sbloccato lo smartphone di Alex: conteneva immagini di riti sadici

Ancora una volta l’inviolabilità dei telefonini Apple rischia di essere un ostacolo alla giustizia. Se l’Fbi ha scatenato una guerra epocale contro il gruppo...

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Ancora una volta l’inviolabilità dei telefonini Apple rischia di essere un ostacolo alla giustizia. Se l’Fbi ha scatenato una guerra epocale contro il gruppo fondato da Steve Jobs, che ha negato l’accesso all’iPhone di uno degli attentatori di San Bernardino, in California, è andata meglio alla giustizia italiana.

 


A differenza dei loro colleghi americani, i giudici milanesi sono riusciti ad accedere ai dati contenuti nel telefonino di Alexander Boettcher, già condannato insieme all’amante e complice Marina Levato a 14 anni per l’agguato a Pietro Barbini e ora a processo per altri due blitz con l’acido. La ragione? Sull’iPhone 5, sequestrato al broker il 28 dicembre 2014, subito dopo il suo arresto, era installato il sistema operativo iOS 8. Nonostante il 30enne si sia sempre rifiutato di rivelare il pin, il sistema operativo, inviolabile quasi due anni fa, adesso grazie ad un software elaborato da una società israeliana con sede a Monaco, è come un libro aperto. Impossibile, almeno per il momento, invece, superare il muro di Apple per i telefoni con sistema operativo iOS 9, per il momento inviolabile.

Così il consulente del Tribunale Mattia Epifani è riuscito ad accedere a quasi tutto il contenuto del cellulare di Boettcher. E puntano nuove foto osé di Alex e Martina, immagini di tatuaggi con il nome del partner che la ragazza si è fatta incidere anche sulle parti intime, una valanga di conversazioni a luci rosse.


Non solo. Boettcher il giorno in cui Martina ha cercato di evirare Antonio Margarito, ha fatto ricerche su internet sull’evirazione. Oltre ai filmati già mostrati in aula - Martina che beve l’urina del compagno, Alex che decapita una gallina o incide una A con un bisturi sulla coscia della ragazza, nel telefono del 30enne ci sono altri filmati hot, foto, messaggi e conversazioni con Martina e altre ragazze. In una chat Alex racconta di aver fatto una serie di marchi a fuoco sulla pelle di Martina, perché «il padrone marchia il suo bestiame». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero