Acerra, si scaglia con l'auto contro la caserma dei carabinieri

Acerra, si scaglia con l'auto contro la caserma dei carabinieri
Si scaglia nel cancello della caserma dei carabinieri con l'auto, per fermare il fratello che voleva denunciare il padre per le bastonate subite. È accaduto ad Acerra,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si scaglia nel cancello della caserma dei carabinieri con l'auto, per fermare il fratello che voleva denunciare il padre per le bastonate subite. È accaduto ad Acerra, nel napoletano, dove un 32enne del posto è stato arrestato dai militari della locale stazione, proprio davanti alla caserma, dove l'uomo aveva appena danneggiato la porta carraia con la propria vettura.


L'obiettivo era quello di fermare il fratello di 34 anni che voleva denunciare il capofamiglia, anche lui finito in manette per maltrattamenti in famiglia e detenzione illegale di arma da sparo.

Poco prima il padre dei due, un 62 enne già denunciato in passato, aveva picchiato, sotto l'effetto di alcol e sostanze stupefacenti, i suoi tre figli maschi, di 34, 32 e 19 anni, con un bastone. Quando il 34enne ha deciso di sporgere denuncia, è stato raggiunto da uno dei fratelli che ha tentato di tagliargli la strada con la propria vettura davanti alla caserma, finendo nel cancello della stazione dei carabinieri. I militari hanno arrestato il 32enne per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, e stretto le manette ai polsi anche al capofamiglia, che in casa aveva un fucile a canne mozze ed una scacciacani. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero