Russia, aggressione a scuola: accusano la compagna di avere i pidocchi, la picchiano e le infilano la testa nel water. Il video finisce online

«Questa faccenda non finisce qui». Pavel Astakhov, delegato di Putin come Difensore civico per i bambini, ha chiesto un'indagine completa sull'aggressione...

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«Questa faccenda non finisce qui». Pavel Astakhov, delegato di Putin come Difensore civico per i bambini, ha chiesto un'indagine completa sull'aggressione brutale avvenuta pochi giorni fa all'Istituto tecnologico di Karsun, vicino a Ulyanovsk, nel sud-est della Russia. E ha preteso una "risposta dura" da parte del governatore locale. Il filmato di quell'assalto, girato l'11 gennaio e postato su Youtube, non gli è proprio andato giù e ora vuole che giustizia sia fatta: le indagini da parte della polizia e della scuola sono già state avviate. «La diffusione di video che mostrano aggressioni come questa - ha detto Astakhov - deve essere considerata reato penale e chi li pubblica deve andare in carcere».

 


Nel filmato incriminato si vedono tre ragazze mentre attaccano con estrema violenza nel bagno della scuola una loro compagna, accusata di diffondere pidocchi nell'istituto. Oksana Krasnova, un'orfana 16enne, rannicchiata in terra urla terrorizzata chiedendo pietà mentre tenta di difendersi dai calci che le sferrano sul corpo e in faccia Irina Azhina e Svetlana Kuklová, entrambe 18enni, e un'altra ragazza di 17 anni. Mentre la scena viene filmata da un ragazzo identificato come Ilya L. e le compagne continuano a insultarla minacciando di ucciderla, Oksana viene trascinata per due volte davanti alla tazza del bagno: le ragazze le infilano la testa dentro umiliandola nel peggiore dei modi. «Ti uccideremo. Ti sembra normale diffondere pidocchi?». Oksana, alla quale erano stati tagliati i capelli prima che scattasse il pestaggio, tenta di difendersi dicendo che, se ha i pidocchi, è perché vive in un orfanotrofio. Ma niente ferma la furia delle sue assalitrici, fino a quando non riesce a liberarsi e a scappare dal bagno.


La ragazza è ora in cura medica e psicologica per riprendersi soprattutto dal trauma subìto, ma i medici hanno immediatamente appurato una cosa: Oksana non aveva affatto i pidocchi, l'accusa era completamente falsa. La vice direttrice dell'istituto, Svetlana Guriyanova, le ha offerto una stanza in casa sua: non dovrà più tornare in orfanotrofio. E mentre il supervisore che era di turno al momento dell'aggressione è stato licenziato, le ragazze che hanno pestato Oksana e chi ha girato il video devono tremare: il delegato di Putin vuole giustizia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero