Nucleare, Khamenei: «Per l'Iran non cambia nulla» Obama: «Non devo chiedere scusa per l'accordo»

Nucleare, Khamenei: «Per l'Iran non cambia nulla» Obama: «Non devo chiedere scusa per l'accordo»
Anche con l'accordo sul nucleare, le nostre politiche verso l'arrogante sistema Usa non cambieranno. Lo scrive su...

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Anche con l'accordo sul nucleare, le nostre politiche verso l'arrogante sistema Usa non


cambieranno. Lo scrive su Twitter la Guida suprema Ali Khamenei, che stamani ha parlato ai fedeli raccolti per la preghiera fine Ramadan. Le politiche Usa nella regione - ha aggiunto - sono distanti 180 gradi da quelle dell'Iran. «Che sia approvato o meno il testo dell'accordo sul nucleare, non smetteremo di sostenere i popoli oppressi di Palestina, Yemen, Siria, Bahrein e Libano». Lo scrive su Twitter la Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, che oggi ha parlato ai fedeli per la preghiera di fine Ramadan. Il testo dell'accordo deve essere approvato dal Congresso Usa, oltre che dal Majlis iraniano. «Non c'è alcun negoziato con gli Usa su nessuna delle questioni internazionali o regionali. Abbiamo avuto colloqui occasionali su questioni centrali come il nucleare, basati sulla cautela». I governanti Usa «accusano di terrorismo Hezbollah in Libano e la resistenza (contro Israele, ndr), che sono le forze di difesa nazionali più devote. Ma loro sostengono il regime terrorista sionista, che uccide i bambini - continua Khamenei - Come possiamo negoziare e trovare un accordo su politiche simili?». E ha ricordato la recente marcia per la Palestina a Teheran e in altre parti del Paese, in cui si scandivano ancora gli slogan «Morte agli Usa» e «Morte a Israele».



IL MESSAGGIO DI OBAMA

«Non devo certo scusarmi per rendere l'America più sicura»: cosi Barack Obama, parlando direttamente alle famiglie nel corso del tradizionale messaggio del sabato, respinge le aspre critiche rivoltegli per l'accordo con l'Iran che torna a difendere con forza, ribadendo che «è una storica opportunità» e impedirà a Teheran di realizzare la bomba atomica. «Accetto ogni tipo di esame e di critica - afferma il presidente americano - e non ho paura di rispondere ad alcuna domanda od obiezione sull'accordo. Ma come comandante in capo non devo scusarmi per rendere questo Paese più sicuro attraverso il duro lavoro della diplomazia, invece che attraverso la via più facile della guerra». Obama sottolinea quindi come «davanti a noi abbiamo una storica opportunità per perseguire un mondo più sicuro per i nostri figli. Dobbiamo pensare alle generazioni future».


Respinge quindi punto per punto le critiche che gli vengono mosse in patria, soprattutto dai repubblicani e dalla lobby israeliana e dall'estero, vedi appunto Israele. «Per prima cosa sentirete qualcuno dire che ora sarà più facile per l'Iran ottenere la bomba. Ma - afferma il presidente americano - se così fosse sarebbe strano che Usa, Regno Unito, Francia, Germania, Russia e Cina e tutti i maggiori esperti mondiali siano d'accordo con un'intesa del genere». «È sbagliato anche quando si dice che l'Iran potrà violare in ogni momento i patti. Con questo accordo - spiega Obama - gli ispettori internazionali avranno un accesso senza precedenti in tutti i siti nucleari iraniani, 24 ore su 24, sette giorni su sette». «Terzo - insiste Obama - sentirete quelli che dicono che l'Iran non subirà conseguenze se non rispetta gli impegni. Anche questo è falso, perchè le sanzioni verrebbero ripristinate immediatamente». «L'accordo - si chiede in conclusione il presiedente Usa - risolve tutte le minacce poste dall'Iran? No. Fa sì però che più di ogni altra intesa impedisca all'Iran di avere la bomba? Sì. E questa è la nostra priorità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero