Big bang 5 stelle. Chi resta ma non c'è la fa più. Chi é andato via. Chi é stato espulso. Chi ha i giorni contati. Ecco la galleria della dissoluzione grillina. Dove il...
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Federico Pizzarotti. C'è ma é sull'uscio. La sua colpa? Essenzialmente una: più che a Grillo, il sindaco di Parma obbedisce al sindaco-ombra, ossia a sua moglie, una sarda donna tosta, un concentrato di leadership in un corpo minuto.
Cristian Iannuzzi. Deputato laziale. Sta difendendo i cinque volontari romani, grillini della prima ora, appena cacciati dai diarchia. Perciò, traballa pure lui.
Giorgio Filosto. É il più famoso dei cinque neo-epurati, colpevoli di aver chiesto dal palco del Circo Massimo più trasparenza nel movimento e lumi sullo staff onnipotente di Casaleggio. Gli altri sono Orazio Ciccozzi, Pierfrancesco Rosselli, Daniele Lombardi. Filosto é stato l'ombra di Grillo in tutte le sue trasferte romane. Ora Beppe lo vuole ridurre ha fantasma.
Marco Fabbri. É il sindaco di Comacchio. Espulso per essere stato letto alla Provincia di Ferrara senza il permesso dei diarchi. Per di più, é amico di Pizzarotti.
Andrea Defranceschi. Capogruppo in Emilia Romagna. Coinvolto nell'inchiesta sulle interviste a pagamento. Ma soprattutto - anche lui - amico di Pizzarotti. Fuori!!!!
Marco Bosi. Capogruppo M5s a Parma. Non sopporta i "plotoni d'esecuzione". Si candida ad esse il prossimo che ne subirà il fuoco.
Cristina De Pietro. Senatrice. É l'ultima fuoriuscita dal gruppo del Senato. Contesta la politica autoritaria e "nullista" di Grillo. Se non se ne fosse andata sua sponte, l'avrebbero spinta fuori molto presto gli ortodossi della guardia rossa (o nera) di Beppe. É la quindicesima degli eletti al Senato che abbandona il gruppo.
Luis Orellana. Verme, traditore, schifoso, Scilipoti. Questi gli epiteti per il senatore ex grillino che ha votato a favore del governo Renzi l'altro giorno.
Francesco Campanella. Senatore dei 15 passati al Gruppo Misto inseguiti dall'accusa dei fedelissimi dei diarchi pentastelluti: "Fuggite con il malloppo". In verità, come quelli restati nel movimento 5 stelle, gli ex - da Fabrizio Bocchino a Alessandra Bencini, da Lorenzo Battista a Laura Bignami, da Monica Casaletto a Maria Mussini - per lo più continuano a devolvere parte dello stipendio ad associazioni no profit.
Ivan Zaccagnini. Deputato. É uno di quello che, prima di subire la mannaia, é fuggito. Così come altri colleghi, da Alessio Tacconi a Adele Gambaro. Zaccagnini ha appena aderito al gruppo di Sel.
Tommaso Curró. É uno dei quattro deputati in bilico. Insieme a Massimo Artini, Eleonora Bechis e Walter Rizzetto. Andranno prima via loro o verranno prima cacciati? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero