La Comunità ebraica afferma che «l'Anpi, nonostante gli accordi, non ha voluto prendere una posizione definitiva in merito a presenze organizzate di...
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«Non basta una nota ambigua in cui si invitano tutti a partecipare, perché in questa giornata bisogna portare rispetto alla Storia e ai suoi protagonisti - aggiunge la nota della Comunità ebraica - L'equidistanza tra i simboli di chi combatteva con i nazisti e quelli della Brigata Ebraica è inaccettabile e antistorica e se l'Anpi non ha la forza e la volontà di delegittimare la presenza di questi gruppi viene meno il senso di una manifestazione unitaria». «Siamo grati alla Sindaca di Roma Virginia Raggi per l'impegno profuso in questi mesi nel tentativo di favorire un corteo unitario in occasione di questa Festa - concludono - e ci rammarichiamo che, nonostante l'impegno dell'amministrazione, non sia stato possibile tornare al corteo unitario, ma purtroppo non ci sono le condizioni».
Parisi critico. «Ma perché, ancora una volta, il 25 Aprile a Milano vedremo sfilare la Brigata Ebraica insieme alle insegne dei partigiani, ma non a Roma? Nella Capitale era già accaduto lo scorso anno che sfilassero due cortei separati. Che problema ha l'Anpi a ricordare con chiarezza che migliaia di ebrei parteciparono alla lotta di liberazione dal nazismo in Italia al fianco delle truppe alleate? Che il 25 aprile per gli ebrei italiani è un giorno di festa e di riscatto?». Lo dichiara in una nota Stefano Parisi, leader di Energie per l'Italia e consigliere regionale nel Lazio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero