Zona rossa, sì alla spesa fuori dal proprio Comune: ma solo se si risparmia. Il governo cambia la Faq

Occhio alla convenienza. Non è il messaggio pubblicitario di chissà quale catena di supermercati né la réclame per l’apertura di un nuovo...

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Occhio alla convenienza. Non è il messaggio pubblicitario di chissà quale catena di supermercati né la réclame per l’apertura di un nuovo negozio, ma quello istituzionale del governo. L’esecutivo ha infatti aggiornato sul suo sito una delle risposte alle Faq (le domande più frequenti) relative all’ultimo Dpcm e ha inserito la «maggiore convenienza economica» tra le possibili giustificazioni per gli spostamenti al di fuori del proprio comune in zona rossa.

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Come comportarsi

In Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria, Provincia autonoma di Bolzano, Campania e Toscana infatti, non si può uscire dal territorio ove si risiede salvo che per specifiche esigenze o necessità. Tra queste, da sempre, rientra ovviamente anche quella di fare acquisti. Soprattutto nel caso di generi alimentari in pratica, si possono abbandonare i confini comunali, ma - quantomeno fino ad ora - solo nel caso in cui non vi sia disponibilità di store adeguati. Da qualche giorno invece, chi dovesse essere sorpreso nel «Comune contiguo al proprio» per fare la spesa, potrà addurre come motivazione dello spostamento (con tanto di autocertificazione), una «maggiore convenienza economica».



 

Cosa è consentito

Si perché raggiungere ad esempio il discount del Paese accanto, è una motivazione assolutamente valida, senza necessità di mostrare il voltantino delle offerte. La convenienza infatti è inquantificabile da parte di chi fa i controlli che, quindi, eccetto che per palesi violazioni, non può che sperare nel buon senso degli italiani in zona rossa, comunque felici per le loro tasche spesso in attesa di ristori e agevolazioni. Quello del risparmio è ovviamente un tema molto sentito, di cui peraltro si era già dibattuto nel marzo scorso. Anche all'inizio del lockdown era infatti consentito raggiungere solo i negozi in prossimità della propria abitazione, senza tener conto di esigenze e portafoglio, e quindi creando ulteriori disagi ai cittadini. L'interpretazione della norma però, per fortuna è stata rivista.

 

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Il Messaggero