Dopo lo scontro divampato per l'esclusione dei renziani dalla segreteria, Nicola Zingaretti proverà in direzione a ricucire, chiedendo al partito di stare unito per...
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Alla vigilia della riunione Zingaretti prova a gettare acqua sul fuoco. «In Italia - spiega - governa Salvini con politiche economiche sociali e culturali drammatiche, e noi non possiamo non vedere che questa deve essere la priorità assoluta. Farò uno sforzo con questo spirito per riaprire un dialogo e verificare le condizioni di un passo avanti insieme, almeno sul terreno della politica e dell'iniziativa politica. È ovvio che in quanto segretario del Pd sento su di me in primo luogo questa responsabilità».
Un invito all'unità che viene condiviso anche da Francesco Boccia: «Niente scissioni: è l'ora della responsabilità.
Appello che fa suo Maurizio Martina: «Vi prego, fermatevi. Fermiamoci. Sui social e non solo. Basta. Così siamo solo respingenti. Invece, dovremmo avere l'ossessione di aprire, unire e rinnovare. Per cambiare tutti; senza ripicche. Conta - conclude - il paese reale, non il nostro ombelico».
Tuttavia, malgrado gli appelli all'unità, il varo della segreteria e la vicenda Lotti sono destinati a lasciare un solco nei rapporti interni. Per i renziani, è inaccettabile che Zingaretti abbia comunicato via agenzie, e non in direzione, la composizione della segreteria. Ma anche nel merito, attaccano, «si è formato un organismo fatto solo da ex diessini che non lascia agibilità politica».
«La segreteria la fa il segretario che ha il diritto e dovere di nominarla. La mia opinione è che questa segreteria non è il nuovo Pd che aveva promesso Zingaretti», rincara la dose Anna Ascani. Critiche che però difficilmente apriranno domani la resa dei conti ai massimi livelli: tra i big renziani, oltre a Renzi, mancherà anche Ettore Rosato, prima impegnato a Roma per Confartigianato e in serata a Milano per riunire i comitati civici «Ritorno al futuro», e l'autosospeso Luca Lotti.
In difesa dell'ex ministro dello Sport, invece, si fa sentire anche oggi Roberto Giachetti: «C'è stato un accanimento contro Lotti, le anime belle che oggi gridano allo scandalo sanno perfettamente che queste cose ci sono sempre state. Adesso sono semplicemente emerse». Infine, su «Democratica» Andrea Romano critica Zingaretti: «Ora indichi una meta verso la quale la comunità politica democratica possa cominciare a muoversi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero