Covid, Zaia: «Veneto, al via il nuovo piano di salute pubblica: 1.000 posti in terapia intensiva». Nessun coprifuoco

«Bisogna guardare i dati e non esprimere opinioni. Non ho mai detto che non c'è il problema, ma non faccio previsioni, dico i dati». Lo ha affermato il...

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«Bisogna guardare i dati e non esprimere opinioni. Non ho mai detto che non c'è il problema, ma non faccio previsioni, dico i dati». Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia, a proposito delle prospettive della pandemia in regione presentando il nuovo piano della sanità pubblica per l'emergenza Covid, che prevede 1.000 posti in terapia intensiva. «Non siamo catastrofisti - ha aggiunto - o con una visione idilliaca. Noi che ci lavoriamo dentro sappiamo che per governare questo momento storico bisogna avere sempre i ferri in acqua e stare ai dati. Nessuno ha la sfera di cristallo in mano». Intanto, rallenta la curva dei contagi, che registra comunque 490 casi in più nelle ultime 24 ore, per un dato complessivo di 36.843 infetti dall'inizio dell'epidemia. Sale però bruscamente il numero dei morti, 2.268, 13 più di ieri. Lo riferisce il bollettino della Regione.

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«Questo è esattamente quello che dovrebbe fare il governo: stabilire in base ai dati delle terapie intensive e degli ospedali quali saranno le misure che scatteranno», ha proseguito Zaia. Il Veneto dunque, definisce cinque indicatori di rischio, da verde a rosso, per la gestione dell'emergenza Covid nelle terapie intensive, in base alle quali rimodulerà l'attività dei propri ospedali. Sta in questo il nuovo piano di sanità pubblica regionale illustrato oggi dal presidente Zaia assieme ai tecnici di Azienda Zero. «Abbiamo capito dall'esperienza - ha detto Zaia - che mediamente comunque 200 posti letto ti in terapia intensiva non Covid li dobbiamo garantire; durante il lockdown siamo stati fortunati perché non avevamo i politraumatizzati. Se non ci fosse, e lo speriamo, il fermo totale avremmo anche loro da curare, e non vogliamo bloccare tutto». In base all'occupazione delle intensive da pazienti Covid, da 0 a 50 scatta la prima fase «verde», da 51 a 150 la seconda fase «azzurra», da 151 a 250 la terza «gialla», da 251 a 400 la quarta «arancione», da 401 in su la quinta «rossa». Ognuna ha un'escalation nell'organizzazione sanitaria che va dalla cura dei malati nei singoli ospedali fino alla sospensione completa (la fase 'rossà) in cui ogni attività ordinaria degli hub viene sospesa.

«Oggi in Veneto all'orizzonte non c'è nessun pensiero di lockdown o di coprifuoco». Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin.

 

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Il Messaggero