Viterbo, elezioni: il centrodestra ha tre candidati diversi e il Pd punta sull'assessora regionale

Tre donne candidate alla poltrona di primo cittadino

Viterbo, elezioni: il centrodestra ha tre candidati diversi e il Pd punta sull'assessora regionale
Elezioni comunali 2022 - La maionese impazzita della politica, ma anche il sale di una battaglia a dir poco plurale e multipolare, da far girare la testa, la trovare qui: a...

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Elezioni comunali 2022 - La maionese impazzita della politica, ma anche il sale di una battaglia a dir poco plurale e multipolare, da far girare la testa, la trovare qui: a Viterbo. La disunità degli schieramenti classici è racchiusa in otto candidati sindaci e 24 liste, per 68mila abitanti, e quello che dovrebbe essere il centrodestra è così frastagliato nella città dei papi e degli scismi: c'è Laura Allegrini di FdI, ex senatrice e consigliera regionale del partito di Giorgia Meloni che a Viterbo è egemone fin dai tempi di An, ma la Lega e un pezzo di Forza Italia non ne vogliono sapere e dunque la sfida Claudio Ubertini, sostenuto da Udc, Lega e il grosso dei berlusconiani, il quale deve a sua volta vedersela sempre a destra con Marco Cardona, candidato di Italexit. E fin qui siamo a tre competitor nello stesso campo. In più c'è il quarto.

E' un'altra donna: Chiara Frontini con Rinascimento di Vittorio Sgarbi e alcune civiche di area moderata ma con dentro anche gente di sinistra. Spaccatissimi nel centrodestra («Viterbo è l'esempio di ciò che non si deve fare. Bisogna tornare a dialogare», raccomanda Licia Ronzulli a nome del Cav, ma ormai è saltato tutto da quando l'ex sindaco forzista è stato sfiduciato da leghisti e parte degli azzurri ed è arrivato il commissario prefettizio) ma neppure nel centrosinistra c'è pace e amore.

Il potere nazionale e laziale del Pd, da Letta a Zingaretti e a Leodori, sostiene pancia a terra l'assessora regionale ai Servizi Sociali, Alessandra Troncarelli, sostenuta anche da M5S e da Azione (ma senza simbolo) più una coalizione civica. C'è dell'altro però. Un big come Giuseppe Fioroni - al contrario del super-viterbese Ugo Sposetti che vota a Roma e comunque avrebbe votato per la candidata del Pd - sostiene Luisa Ciambella, ex esponente storica dem, fioroniana doc, che ha lasciato il partito per una candidatura civica.


 

 

IL GUAZZABUGLIO


E ancora a sinistra: c'è Carlo D'Ubaldo (Sinistra per Viterbo). Mentre Giovanni Scuderi è il candidato numero 8, un civico sostenuto da una lista che porta il suo nome. Chi vincerà in questo guazzabuglio multipartisan? I più scommettono sulla Frontini. Che arrivò l'altra volta al ballottaggio con il 48 per cento. E stavolta i pronostici più gettonati dicono questo: arriva prima al primo turno e poi, essendo di centrodestra, gli elettori del centrodestra orfano dei tre candidati convergeranno su di lei. Ma chissà. Potrebbe accadere invece, ma è quasi impossibile, che la sinistra nella balcanizzazione degli avversari faccia il colpaccio.


Sgarbi assicura: «Vince la Frontini, io da sindaco di Sutri farò anche l'assessore viterbese alla Bellezza, e già mi sto preparando il discorso finale della campagna elettorale. Parlerò della Pietà di Sebastiano Del Piombo che è nel muovo museo di Viterbo ed è la migliore che esista e allargherò il discorso al tema della Pietà da Giotto a Caravaggio».


Sgarbi è Sgarbi. Mentre Viterbo è contesa da tre donne e tutto può accadere. Di sicuro c'è che Salvini e Meloni qui si detestano quasi più che altrove e beghe nazionali e bisticci locali (l'ex sindaco forzista Arena sfiduciato dalla sua maggioranza ha una lista in supporto della candidata del Pd) si mescolano oscurando i temi che stanno a cuore ai cittadini e le grandi occasioni a portata di mano: i soldi del Pnrr, il Giubileo 2025, l'Expo 2030, i piani per le infrastrutture. Intanto però, bisticci & capricci.



 

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Il Messaggero