Tav, Toninelli resiste: «C'è ancora tanto da fare, le critiche di Salvini sono generiche»

Appena il Senato ha approvato le mozioni Sì-Tav, Danilo Toninelli ha posto la testa, rassegnato, sulla ghigliottina allestita da Matteo Salvini: «Non me ne frega...

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Appena il Senato ha approvato le mozioni Sì-Tav, Danilo Toninelli ha posto la testa, rassegnato, sulla ghigliottina allestita da Matteo Salvini: «Non me ne frega niente della mia poltrona, vado avanti nell’interesse della gente». Ma è stato un momento. Un istante dopo il ministro delle Infrastrutture, sfiduciato di fatto dal Senato, ha innescato la retromarcia: «Vado avanti tranquillo e sereno. Le critiche della Lega sono generiche, io continuo a lavorare per sbloccare le opere». Poi, velenoso: «Chi vuol far cadere il governo è perché non vuole perdere invece poltrone, visto che a settembre c’è il voto definitivo per il taglio dei parlamentari».




La giornata del ministro grillino era cominciata con un attacco a testa bassa a Salvini: «Come dice un filosofo, sembra un nano sulle spalle dei giganti che lavorano». Poi, dopo la sconfessione subita in Senato ed aver rilanciato il dossier “grandi navi” a Venezia, Toninelli ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di dimettersi.

E in un post su Fb, il ministro ha ricordato le opere sbloccate nel primo anno di governo e ha scritto: «Tanto c’è ancora da fare, ma la strada tracciata è quella giusta. Non siamo soli lungo questo cammino, con noi ci sono tanti cittadini che per la prima volta dopo anni sono tornati protagonisti della storia di questo Paese. Una storia che oggi ha rispolverato parole dimenticate dalla politica delle infrastrutture: manutenzione, sicurezza, rilancio dell’occupazione, nuove opere utili, attenzione per il Sud, attenzione per chi viaggia, specialmente i pendolari. Ora avanti così, passo dopo passo, per chiudere positivamente altri dossier». 
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Il Messaggero