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CHIOMENTE La neve. Gli operai del cantiere Tav. I poliziotti. E più lontano, i manifestanti del movimento No Tav che vogliono "fare la festa" a Matteo Salvini arrivato quassù in visita alla galleria dell'alta velocità di Chiomonte, in Val di Susa, provincia di Torino.
La partita è politica naturalmente. La Lega ha mollato gli ormeggi sulla Tav ed è approdata al Sì che ai 5 stelle non piace. Ma la trattativa per una mini Tav, una riduzione del progetto che possa essere digeribile ai grillini è in corso. C'è chi chiama "la supercazzola" questo ritocco per salvare l'anima a M5S senza bloccare l'opera. Molto dipenderà dalle elezioni europee di maggio. Se M5S reggerà, ossia non perderà troppo, potrà avere il coraggio per la nuova svolta, ma va confezionata bene, dal No al Sì. Se perderà malamente, e Salvini governerà da solo, la Tav si farà ancora di più.
Intanto, la ministra dei trasporti francese, Elizabeth Borne, arrivando al cantiere transalpino dell'alta velocità, a Saint Martine la Porte, ha detto che la «Tav non va fermata e la Francia ha già speso moltissimo per farla», e non vuole perdere soldi. Insomma: «Abbiamo investito cifre davvero ingenti e vogliamo concludere l’opera». Una bordata a Di Maio e a Toninelli e un assist a Salvini.
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Il Messaggero