Lo sanno in pochi ma l'Aula della Camera già in questo momento non dispone di una poltrona per tutti i suoi 630 deputati. Già, i posti a sedere a Montecitorio...
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GLI ASSENTI
Per i motivi più svariati: perché al governo magari impegnato in un vertice internazionale; oppure moribondo; o in dolce attesa; o all'estero per eventi fissati sei mesi prima o semplicemente impossibilitato ad arrivare a Roma per qualche contrattempo.
La futura riduzione dei parlamentari potrebbe, però, dare una mano a risolvere un'altro problema poco noto: il sovraffollamento degli uffici. Oggi la Camera dispone di sole 200 stanze e dunque ce n'è una ogni tre deputati.
In Senato, invece, accade l'opposto: le seggiole presenti in Aula sono 330, quindi 15 in più rispetto a quelle necessarie ad ospitare i 315 senatori eletti, e 9 in più considerando anche gli attuali senatori a vita.
Già, ma che succederà quando e se (referendum permettendo) davvero si passerà da 630 a 400 deputati? Al momento Montecitorio non ha progetti concreti ma l'ipotesi giudicata più ragionevole in presidenza fra chi occupa anche di logistica è quella di togliere le sedie posticce dall'ultima fila e ridurre le due ali più estreme di poltrone, a destra e sinistra.
Probabilmente, le poltrone superstiti saranno un po' più di 400 per un motivo molto semplice: la Camera ospita anche le sedute plenarie per l'elezione del presidente della Repubblica alle quali partecipano anche i senatori e i rappresentanti regionali. Che oggi, in quelle occasioni, sono costretti a stare in piedi o ad occupare parte dei circa 300 posti riservati agli ospiti nei palchi.
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Il Messaggero