SVP: «No a discriminazioni nella legge delega per lo sport»

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«I grandi eventi sportivi hanno la capacità di indicare e richiedere che un Paese si doti delle norme legislative...

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«I grandi eventi sportivi hanno la capacità di indicare e richiedere che un Paese si doti delle

norme legislative adeguate a sostenere il movimento sportivo non soltanto professionistico. La presenza delle donne nello sport è oggi in primo piano: lo è stata nell'assegnazione all'Italia ed anche al Trentino-Alto Adige dei giochi olimpici invernali 2026, lo è per i mondiali femminili di calcio ed è in generale determinante per favorire una effettiva parità di genere». È quanto affermano le deputate della Svp Renate Gebhard e del Patt, Emanuela Rossini in riferimento al testo relativo alle deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione in discussione alla Camera.
«Riteniamo che l'articolo 5 del provvedimento-sostengono Gebhard e Rossini- possa essere decisivo nell'affermare come sia obbligatorio rispettare i principi di parità di trattamento e di non discriminazione di genere nel riordino e della riforma della legislazione sportiva in ordine agli enti professionistici e dilettantistici: non vi devono essere sport nei quali agli uomini è riservato il professionismo dal quale le donne siano escluse o forme di discriminazione che possano limitare l'accesso delle donne alla pratica sportiva. Si introducono nella legislazione in modo perentorio principi che, pur spettando all' autonomia delle federazioni sportive decidere come applicare, non potranno essere ignorati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero