Il ministro dell'Interno in Sinagoga lancia l'allarme antisemitismo: il linguaggio d'odio genera violenza. Luciana Lamorgese ha scelto un luogo simbolico, la Sinagoga...
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Segre, Lamorgese: «Non accettabili parole di odio, serve responsabilità di tutti»
«Assicuro da parte delle forze dell'ordine la massima attenzione, monitoriamo costantemente le criticità e verranno intensificate le attività poste in essere» per arginare l'antisemitismo: «Su questo siamo tutti compatti», assicura il ministro che poi invita tutti, a partire dalla politica, ad avere «senso di responsabilità» contro parole e comportamenti «inaccettabili». «In questi ultimi tempi la parte più negativa di questo paese ha preso il sopravvento e c'è stato uno sdoganamento del linguaggio violento, in tutti gli ambiti, come se fosse normale parlare in maniera violenta - sottolinea infatti Lamorgese - Ed invece il confronto deve essere sempre civile e mirare ad un punto d'incontro, non di scontro».
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Una violenza verbale contro la quale non può bastare l'azione delle forze di polizia. «È il momento delle scelte e dell'equilibrio - conferma ai vertici dell'ebraismo italiano - L'Italia è uno di quei paesi in cui c'è maggiore sicurezza perché non ha mai abbassato la guardia e ha sempre mantenuto viva la memoria. Che va coltivata tutto l'anno, soprattutto attraverso i giovani ai quali dobbiamo insegnare a non dimenticare, a non sdrammatizzare e a non sottovalutare certi atteggiamenti». Parole che Noemi Di Segni condivide, chiedendo però che lo Stato metta mano alla normativa e al codice penale «per capire cosa è oggi l'apologia del fascismo, l'aggravante razziale, l'antisemitismo». «Dobbiamo lavorare sulla cultura e sull'educazione alla convivenza, fin da piccoli - aggiunge la presidente dell'Ucei - per arginare l'odio dilagante, fatto di monosillabi e anonimato. E dobbiamo farlo insieme». Un invito che il ministro accoglie rilanciando il suo appello alle istituzioni e alla politica affinché agiscano, e parlino, con «responsabilità».
Ed in quest'ottica va letta anche la risposta che il ministro dà a chi le chiede dei continui attacchi che arrivano al Viminale da Matteo Salvini e della Lega. «Mi dispiace che io sia diventata un'ossessione per Salvini e per gli ex sottosegretari, mi dispiace che abbia questa mania quotidiana. Ma la squadra del ministero è la stessa di quando c'era lui e dunque se funzionava prima funziona anche ora. Sono 40 anni che sono nell'amministrazione e credo di saper leggere i numeri, dunque cerchiamo tutti di metterci al servizio del Paese». Parole alle quali replicano Candiani e Molteni, i due ex sottosegretari leghisti al ministero. «La squadra del Viminale è ottima, è il ministro e tutto il governo che non vanno. L'unica ossessione della Lega è la sicurezza».
Intanto l'assemblea dei soci della Nuova Europa ha votato la predisposizione di un documento di solidarietà a Liliana Segre.
Il Messaggero