È uno schema ormai collaudato: la nave resta bloccata con il suo carico umano dal divieto di sbarco, le polemiche infuriano, passano i giorni ed alla fine, faticosamente,...
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È stato il premier Giuseppe Conte al vertice 'Med7' di Cipro, a comunicare l'uscita dall'impasse: Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta si sono detti pronti a prendere una quota degli 'ospitì della Sea Watch. In serata vertice a Palazzo Chigi con Conte ed i vicepremier Salvini e Di Maio per decidere i passi successivi. Probabile l'ok allo sbarco. «L'Italia - ha detto il premier - vive adesso un ennesimo caso emergenziale che denuncia l'incapacità di gestire con meccanismi condivisi questo fenomeno sul quale l'Europa rischia di implodere. Colgo l'occasione per manifestare un ringraziamento ai Paesi amici che hanno dato disponibilità nella prospettiva di una redistribuzione» dei migranti«.
La disponibilità è arrivata da Macron »(che ha però tenuto a sottolineare «il principio dello sbarco nel porto più vicino, cioè l'Italia»), dunque, ma non dallo Stato di bandiera della Sea Watch, l'Olanda, che ha ribadito: «non siamo obbligati» ad accettare il trasferimento dei migranti. Salvini ha preso atto: «era il nostro obiettivo. Fino a ieri l'Europa se ne fregava; guarda caso nelle scorse ore la Commissione europea ha cominciato a muoversi, la Germania ha offerto disponibilità. Vuole dire che la nostra linea paga». La linea è quella del «porti chiusi». Per contestarla il Pd ha presentato un esposto alla procura di Siracusa contro il Governo. Il divieto di sbarco, secondo i Dem, configura «una illegittima privazione della libertà personale» per le persone salvate. Il procuratore del capoluogo siracusano Fabio Scavone si è tirato indietro: «la decisione dello sbarco - ha sottolineato - non spetta a me. Io posso solo verificare se ci sono condizioni igienico sanitarie di assoluta carenza che possano determinare l'inidoneità della nave alla navigazione o a consentire l'ulteriore permanenza a bordo delle persone. Valutiamo giorno per giorno».
La speranza della Sea Watch era riposta nella Cedu, a cui aveva chiesto «misure urgenti» per «porre fine alla violazione dei diritti fondamentali prefigurata dal fatto di impedire l'ingresso nel porto della nave e lo sbarco di tutte le persone a bordo».
Il Messaggero