Scontro Salvini-De Gregorio da Floris, un'altra giornalista bacchetta l'ex ministro: «Dice solo quello che vuole»

Un fermo immagine del programma Di Martedì su La7 con Matteo Salvini
«Renzi è l'opposto della mia idea di politica. Se io dico "Floris stai sereno", non ti fotto il giorno dopo». Matteo Salvini a Di Martedì,...

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«Renzi è l'opposto della mia idea di politica. Se io dico "Floris stai sereno", non ti fotto il giorno dopo». Matteo Salvini a Di Martedì, il programma di Giovanni Floris su La7, si confronta con i giornalisti Concita De Gregorio, Aldo Cazzullo, Helga Cossu e Pietro Senaldi. La trasmissione inizia con sorrisi e qualche battuta. Ma quando viene toccato l'argomento "Russia-fondi Lega" Salvini diventa cupo e replica stizzito: «Stiamo parlando del nulla da mesi. Ma per chi mi avete preso? È un anno che andate avanti con questo pippone sulla Russia...». Nasce un lungo e acceso confronto con i giornalisti.




E quando Concita de Gregorio gli chiede se sia stato lui a
«fare fesso» Savoini, o viceversa, sugli affari in piedi con la Russia, l'ex ministro dell'Interno s'infuria. «Io non faccio affari - dice -. Io conosco Savoini da anni come persona seria e se ha chiesto qualcosa, non lo ha fatto a nome mio». 

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Salvini è un fiume in piena. «Ma se io avessi preso 60 milioni sarei qui con lei? Ma sarei ai Caraibi...». E poi aggiunge:  
«dove cazzo li nascondo 60 milioni, li nascondo sotto terra nel giardinetto?». E quando uno dei giornalisti gli chiede il motivo per cui non è andato in Parlamento a riferire sulla questione, lui contrattacca «Conte dovrebbe riferire in Parlamento», dice in merito al Russiagate e al caso 007. E ancora: «Avevo sottovalutato legame di Conte con la poltrona. Diceva "non andrei mai col Pd" e invece è andato col Pd per salvare la poltrona». È sempre la De Gregorio a bacchettare Salvini: «Lei dice solo quello che vuole».


Intanto poco prima in studio era stato il turno di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri. «Tutto quello che ho visto di pubblico» sul Russiagate, ha detto Dui Maio, «per me non era un problema. Ma il fatto che Salvini non sia andato in Parlamento a riferire ha contribuito a creare ancora di più la spy story».  Ma mentre il leader M5S si sta per alzare, il conduttore Floris gli dice che sta per arrivare l'ex alleato di governo Matteo Salvini. «Vuole incontrarlo», dice il conduttore. Di Maio si alza frettolosamente: «Me lo saluta lei». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero