Matteo Salvini e Luigi Di Maio in Aula. E la maggioranza giallo-verde che platealmente si spacca sulla Tav. Diventa anche una sfida tra i vicepremier la partita del Senato sulle...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E il leader M5s, con la sua presenza a Palazzo Madama, vuole inviare un messaggio ai suoi e insieme lanciare una campagna di rivendicazione delle «battaglie» pentastellate e di accuse all'alleato di essere totalmente schiacciato sul «sistema» dei partiti. Ma fonti vicine a Conte, alla vigilia del confronto, sottolineano da un lato che era impossibile bloccare l'opera per il No della Francia e dall'altro che solo «il Parlamento, nelle sue prerogative sovrane» può decidere di aprire un percorso per «impedire in maniera unilaterale la realizzazione dell'opera».
Sui rimpatri dei migranti Savini scrive a Conte: convinci la Commissione Ue
Salvini: tasse giù, Tasi via. Manovra non diventi gioco tre carte. Garavaglia: stop bonus Renzi
Tra Salvini e Di Maio in Senato per il voto sulla Tav ci sarà il ministro Danilo Toninelli, no Tav convinto e bersaglio preferito delle invettive di Salvini. Da lui, insistono i leghisti, potrebbe partire un rimpasto di governo. Ma in quella che fonti di via Bellerio preannunciano come una «lunga giornata», si preannuncia una battaglia sul filo della crisi. Il ministro dell'Interno è pronto a sollevare il «problema politico» di un partito che vota contro il suo stesso governo. Se si spingerà fino ad aprire la crisi, i leghisti non sanno dire: «Valuterà lui, parlerà lui», vanno ripetendo. In molti sostengono che così non sarà, perché agli atti resta il sì del governo all'opera. Ma certo, il no pentastellato diventerà un'altra freccia all'arco del vicepremier contro Di Maio e i suoi. Il leader M5s, che in serata riunirà i pentastellati in una difficile assemblea congiunta, rivendicherà la battaglia sulle mozioni come puramente parlamentare, non in grado di porre a rischio il governo. Se le Camere volessero, è la tesi, la Tav non si farebbe: «Per noi è una battaglia importante, sarà bello vedere votare la Lega insieme al sistema, come ha già fatto su Radio Radicale», affermano fonti pentastellate.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero