Si riparte dalle pendici dell'Etna, da una nuova emergenza italiana ma con lo sguardo rivolto a primavera, alla nuova campagna elettorale per le Europee. Luigi Di Maio e...
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Sull'emergenza sisma il primo a muoversi è stato proprio Di Maio mentre Salvini, con un live facebook pomeridiano, è stato costretto ad intervenire sulla polemica sulla foto pubblicata in mattinata con la Nutella. Entrambi, domani sera, voleranno a Roma per le battute finali della manovra giallo-verde. E i due cominceranno già nelle prossime ore a presidiare il campo per i due decreti sulle due misure chiave della legge di bilancio: reddito di cittadinanza e quota 100. Misure attraverso le quali, dopo le polemiche su una manovra meno espansiva del previsto, sia Salvini ma soprattutto Di Maio puntano a rompere lo strisciante scetticismo che serpeggia nei rispettivi elettorati. Il leader della Lega dovrà essere abile a coniugare una campagna elettorale che, tra Regionali ed Europee,
lo vedrà correre al fianco dei suoi alleati del centrodestra (anche a sostegno di candidati non leghisti), e la permanenza al governo con il M5S. «È stata una fusione a freddo che ha funzionato bene», spiega oggi Di Maio mentre Salvini torna a difendere un governo che «non ha padri e padrini».
Eppure, il rischio che con la manovra ci sia un effetto boomerang sull'elettorato è tutt'altro che da escludere. Anche per questo, i due leader provano a rilanciare su nuove «misure bandiera». «Il 2019 sarà l'anno della legittima difesa, difendersi a casa propria è un sacrosanto diritto», sottolinea oggi Salvini che punta a portare a casa il provvedimento all'inizio dell'anno prossimo. Mentre Di Maio, al di là del reddito di cittadinanza, punterà subito sulla riforma costituzionale targata «Cinque Stelle» e sulla stesura di un codice unico del lavoro che provi a riavvicinare il Movimento alle imprese.
Di Maio non rinuncia ad un blitz «politico» e incontra i dipendenti della Treofan, azienda in crisi del battipagliese.
Il Messaggero