«La democrazia è bellissima: invito questo giudice a candidarsi alle prossime elezioni per cambiare le leggi che non condivide. Ma mi aspetto che un magistrato...
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«Lo scorso 15 maggio ha emesso una sentenza significativa - continua - Nega al Viminale la possibilità di impugnare una decisione del tribunale di Firenze, che ha disposto l'immediata iscrizione all'anagrafe del Comune di Scandicci di un richiedente asilo. In sostanza, la sentenza Breggia strappa al ministero la possibilità di opporsi, lasciandola esclusivamente all'autonomia dei sindaci e contrastando un orientamento giurisprudenziale consolidato. Il rischio è avere interpretazioni difformi sul territorio e su un tema delicato come quello anagrafico».
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«Il magistrato Breggia - prosegue il Viminale - ha dichiarato a Famiglia Cristiana, in un'intervista di marzo: "Giro molto per le scuole e scrivo di quegli uomini ridotti in condizione di schiavi", poi ha bocciato i Centri di accoglienza straordinaria “limbo di insicurezza” e ha spiegato che “le leggi che costituiscono il diritto, non sempre vanno nella direzione della giustizia” facendo l'esempio delle leggi razziali. La sezione da lei presieduta, nel secondo semestre 2017, su 41 ricorsi presentati dagli immigrati ne ha accolti 35 (più dell'85%). Nel 2018-2019 non si è ancora pronunciata su alcun ricorso. La dottoressa Breggia è stata relatrice alla presentazione del libro "L'attualità del male, la Libia dei lager è verità processuale". Insieme a lei c'era la portavoce di Mediterranea Alessandra Sciurba. L'autore del libro è Maurizio Veglio, avvocato membro di Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione)». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero