Salvini-Berlusconi, il grande gelo: «Parla come Renzi». Forse oggi il vertice sulle Regionali anche con Meloni

Salvini-Berlusconi, il grande gelo: «Non lo capisco più, ormai parla come Renzi»
«Io non lo capisco più Berlusconi», così Matteo Salvini dice ai suoi. «Io non lo capisco più Salvini», così Silvio Berlusconi...

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«Io non lo capisco più Berlusconi», così Matteo Salvini dice ai suoi. «Io non lo capisco più Salvini», così Silvio Berlusconi dice ai suoi, a proposito dell’impuntatura del capo leghista che non vuole più il forzista Caldoro candidato presidente regionale in Campania e sospetta contemporaneamente ci sia un inciucio tra il Cavaliere e il governatore dem De Luca di cui Silvio apprezza l’estremo pragmatismo mentre Matteo giudica una “nullità” o peggio come ha detto l’altro giorno a Napoli: «Un problema psichiatrico».


Salvini stamane ha letto i giornali, ha visto le dichiarazioni di Berlusconi a favore del Mes («Voteremo a favore in aula», ha detto il Cavaliere al Messaggero), ha sentito i complimenti di Renzi («Quella di Berlusconi è l’unica opposizione seria»), ha capito i dubbi di Forza Italia sulla manifestazione unitaria del Centrodestra il 4 luglio e si è convinto ancora di più, nonostante le rassicurazioni che dai berlusconiani arrivano ai leghisti, che l’ex premier stia veleggiando verso la maggioranza rossogialla.

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«Ma non è vero affatto», dice Berlusconi, che però sembra voler aprire un altro fronte sulla legge elettorale: andare verso il proporzionale così non è vincolato a fare coalizione con Salvini. Il quale, appunto, sta perdendo  la pazienza. E avverte: «Ora il governo Conte cadrà e in autunno si vota». Scenario a lui gradito ma poco possibile. Serve a Salvini di enunciarlo proprio per spaventare, più che Conte, Berlusconi. Ovvero: guarda Silvio che tra poco si vota e tu non tocchi palla. Silvio invece spera che il governo duri, proprio per evitare il voto, e il fatto che i grillini a loro volta terrorizzati  dalle urne lo terranno in vita a tutti i costi rassicura assai il Cavaliere. Con cui Salvini non vuole andare allo scontro aperto ma lo scontro in realtà già è aperto: «Berlusconi - parola di Matteo - ormai parla come Prodi e Renzi». 


Il centrodestra è ai ferri corti, insomma. E la questione delle regionali al momento pare irrisolvibile. Per i candidati governatori della Puglia e della Campania, i leader faticano a trovare la quadra. Il leader della Lega sembra intenzionato a tirare dritto, deciso a ottenere un suo candidato in una delle due regioni del Sud e a rimettere in discussione il patto dell'autunno scorso senza scartare però l'ipotesi di un esponente della società civile scelto comunque da lui. Non si esclude un affondo a sorpresa: la presentazione di una candidatura salviniana fuori dalla coalizione di centrodestra. Una mossa, questa, che potrebbe mettere in serio pericolo anche il rapporto  già assai difficile con Fratelli d'Italia. A loro volta tutt’altro che lieti di vedere Berlusconi tendenza filo-Conte. E comunque: il faccia a faccia Salvini-Meloni-Berlusconi potrebbe avvenire già nella giornata di oggi, forse stasera, e i tre discuteranno le nomine regionali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero