Matteo Salvini, le cipolle e i due scrittori

Non ha parlato solo di cipolle - “Quanto sono buone le cipolle umbre. Le mangerei anche a colazione”, ha twittato il Capitano - ma ha parlato anche di scrittori oggi...

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Non ha parlato solo di cipolle - “Quanto sono buone le cipolle umbre. Le mangerei anche a colazione”, ha twittato il Capitano - ma ha parlato anche di scrittori oggi Matteo Salvini. Di due scrittori. Uno lo detesta perché ne è detestato. L’altro, anzi l’altra, la adora. Sandro Veronesi ha postato sui social attacchi tremendi contro la Lega è il leader gli risponde così: “Questo celebre scrittore, il classico radical chic e tifoso dei porti aperti, si dichiara pronto a picchiare i parlamentari della Lega, "facendogli saltare i denti". Poverini, rispondiamo col sorriso al loro odio?.” Tanto vinciamo noi!”. E l’altra scrittrice? Oriana Fallaci. Nell’anniversario dell’11 settembre, Salvini ricorre a lei, l’occidentalista per eccellenza, la guerriera anti-islamica delle parole. Queste sono le sue: “Viviamo in democrazie deboli e pigre, dominate dalla Paura. Paura di pensare, di parlare, di non essere allineati, obbedienti e servili. Paura di essere Liberi insomma, di prendersi rischi, di avere coraggio. Io non ho paura.” Così la Fallaci, così anche Salvini.


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Il Messaggero