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Pazza idea. O forse no: un ticket Moratti-Majorino per sparigliare le carte in Lombardia. E per provare a sottrarre al governo del centrodestra una regione dove il campo avversario non vince un'elezione regionale da tre decenni. Eccola, la pazza idea lanciata dal leader di Italia viva Matteo Renzi. Affiancare a Letizia Moratti, che corre formalmente corre da indipendente in direzione Pirellone ma gode del sostegno del Terzo polo, il candidato del Pd Pierfrancesco Majorino, l'eurodeputato ed ex assessore milanese che piace all'ala sinistra del partito. Lui radical, lei numero due di una giunta leghista (per quanto "in quota tecnici") fino a poco più di un mese. La strana coppia? Non la pensa così Renzi. «Se domani mattina un rinsavimento complessivo portasse Pierfrancesco Majorino ad accettare di fare il vice di Letizia Moratti - lancia il sasso l'ex premier - a febbraio in Lombardia si vincerebbe, dopo 30 anni. La Regione cambierebbe colore». L'offerta, insomma, è quella di un ticket. Per quanto con rapporti di forza ben chiari: Moratti alla guida, Majorino vice.
«Io - dice Renzi - non credo che con questo appello si fermerà il Pd, ma ci spero fino all'ultimo».
Un'offerta che però, al momento, non pare riscuotere entusiasmi, in casa dem. Dove, anzi, al leader di Italia viva rispondono a tono: «Se Matteo Renzi vuole giocarsi la partita da vincente e non da spettatore noi ci siamo: ritiri il sostegno a Letizia Moratti e liberi dai tatticismi romani i rappresentati lombardi di Azione e Italia viva. Altrimenti - attacca Vinicio Peluffo, segretario milanese Pd - il dubbio è che l'appello di Renzi abbia un unico significato: mettere le mani avanti per la sconfitta». I dem lombardi ne sono convinti: «I sondaggi dicono chiaramente che Moratti arriverà terza senza neanche entrare in Consiglio regionale», aggiunge Peluffo. Il riferimento è a una rilevazione condotta da BiDiMedia, secondo cui l''attuale governatore, il ricandidato leghista Attilio Fontana, staccherebbe entrambi gli avversari con circa il 47%. Più giù i due contendenti, con Majorino attestato al 29% e Moratti che si fermerebbe al 15. Numeri che sembrano confermare la teoria di Renzi: correndo uniti, centrosinistra e Terzo polo potrebbero ambire, almeno secondo l'aritmetica, a insidiare la riconferma di Fontana.
Ma il Pd lombardo al momento sembra guardare in direzione Cinquestelle: proprio oggi si è tenuto un incontro tra dem e pentastellati per discutere di un eventuale accordo sulla candidatura di Majorino. Incontro al quale non ha partecipato +Europa: «Fin dalle prime interlocuzioni avute con la coalizione abbiamo posto la questione dell'incompatibilità tra +Europa e M5S - spiega Valerio Federico, della segreteria nazionale di +Europa - Incompatibilità che confermiamo anche in considerazione del valore nazionale delle elezioni regionali di Lombardia e Lazio». Il quadro delle alleanze, insomma, sembra ancora lontano dall'essere definito.
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Il Messaggero