Bonafede: «Reddito di cittadinanza? Nessun passo indietro»

Bonafede: «Reddito di cittadinanza? Nessun passo indietro»
«Assolutamente no, il reddito di cittadinanza entrerà in vigore nel 2019 così come lo abbiamo promesso e presentato». Lo ha detto il ministro della...

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«Assolutamente no, il reddito di cittadinanza entrerà in vigore nel 2019 così come lo abbiamo promesso e presentato». Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede rispondendo a 'Circo Massimo' su Radio Capital alla domanda se il M5s starebbe pensando di fare un passo indietro e rivedere il suo provvedimento bandiera. «Il reddito - ha aggiunto il Guardasigilli - non è misura assistenzialista ma un investimento sui cittadini e sulla loro capacità di reinserirsi nel mondo del lavoro. Dunque il reddito di cittadinanza verrà portato avanti e non è in manovra solo perché deve ancora essere scritto nei dettagli, che richiedono ulteriori approfondimenti».


La prescrizione «smaschera ulteriormente il partito del Nazareno» con «Forza Italia e il Pd che hanno alzato le barricate proprio sull'inserimento del provvedimento nel ddl anticorruzione», aggiunge poi Bonafede sottolineando che «basta solo questo per dire quanto sia importante questa legge, con il partito di Berlusconi che occupa i banchi del governo e il Pd compatto con Forza Italia».

«La prescrizione viene approvata immediatamente. Non è legata alla riforma del processo penale», chiarisce infine il ministro della Giustizia. Chiarisce che con la Lega «nell'accordo politico che abbiamo raggiunto c'è che dobbiamo fare anche la riforma del processo penale e deve avvenire entro dicembre 2019. Ma nella legge anticorruzione che entrerà in vigore a gennaio non c'è alcun collegamento con altre leggi. Quella - ha sottolineato - entra in vigore comunque». Si tratta, ha aggiunto il ministro di «una rivoluzione. È da 20 anni che si parla di questa legge. Dopo la sentenza di primo grado si interrompe la prescrizione e non c'è differenza tra i reati. Fra un anno non ci saranno più impuniti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero