Recovery fund, entra l'emendamento con gli investimenti per la Capitale

ROMA Anche la Capitale dovrà beneficiare dalla pioggia di fondi europei, ben 209 miliardi, in arrivo dal prossimo anno per fronteggiare l'emergenza provocata dalla...

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ROMA Anche la Capitale dovrà beneficiare dalla pioggia di fondi europei, ben 209 miliardi, in arrivo dal prossimo anno per fronteggiare l'emergenza provocata dalla pandemia e per favorire la ripartenza del Paese. La commissione Bilancio della Camera ha infatti inserito Roma tra i destinatari delle risorse, impegnando così il governo sull'uso del Recovery Fund.

Il riferimento alla Capitale, nella bozza della relazione dalla Commissione che circolava martedì, non c'era. A farlo inserire in extremis è stata una pattuglia di deputati romani dei 5Stelle e del Pd. E questa svolta è frutto della campagna del Messaggero che ha denunciato come non figurasse alcun progetto per Roma nei piani del governo legati al Recovery Fund.

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Il testo approvato alla fine recita così: «Le risorse del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) dovranno servire per formulare e attuare un programma di riforme e investimenti che permetta all'Italia di creare sul territorio nazionale, a partire dalla Capitale, un ambiente idoneo affinché le imprese possano nascere, crescere e creare ricchezza».
Anche gli investimenti a sostegno del tessuto imprenditoriale di Roma entrano così nello Schema di relazione sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, licenziato dalla commissione Bilancio della Camera e nei prossimi giorni all'esame dell'Aula di Montecitorio. Il riferimento alla Capitale è frutto, appunto, delle ultime indicazioni emerse dal confronto in Commissione prima dell'approvazione del testo.
«Un programma il cui successo», è scritto inoltre nella relazione, «potrà essere valutato nella misura in cui ogni euro di risorse pubbliche investito genererà un incremento più che proporzionale di investimenti privati, così da permettere al nostro Paese di recuperare quel gap di produttività e di crescita che ormai lo affligge da oltre un decennio». Roma in primis. Nel documento si auspicano, inoltre, «nuove e più efficienti infrastrutture per la mobilità, per avvicinare l'Appennino alle coste e alla Capitale, rilanciare i collegamenti tra il Mar Adriatico, il Mar Tirreno e il Mar Ionio e rafforzare le connessioni sulla dorsale appenninica». 

La menzione esplicita della Capitale nella richiesta di un piano che faccia crescere tutto il territorio nazionale è significativa. Se l'obiettivo del Recovery Fund varato dai leader europei (dopo una lunga mediazione) è quello di riequilibrare i divari che esistono nel Vecchio Continente, ma anche quelli interni ai singoli Paesi, per quanto riguarda l'Italia questo sforzo non può prescindere da Roma e dalle sue potenzialità. Tra i temi più rilevanti c'è quello delle infrastrutture: sono diversi i dossier aperti che toccano da vicino la capitale: il completamento della Metro C, l'autostrada Roma Latina, il completamento dell'Anello ferroviario della città. Opere in parte già finanziate ma ancora da sbloccare.

I PROGETTI
Sono progetti rilevanti e urgenti, al pari di quelli che riguardano ad esempio l'Alta Velocità al Mezzogiorno. Un altro capitolo di assoluta importanza è quello che riguarda la riqualificazione delle periferie. La relazione sulle priorità approvata dalla commissione Bilancio specifica che gli investimenti pubblici devono essere portati avanti in una logica di stretto collegamento e complementarietà con quelli privati che possono essere attivati: un criterio che anche a Roma assume una rilevanza decisiva.

Anche Giuseppe Conte ha promesso interventi a favore della Capitale. L'8 settembre, alle Festa dell'Unità di Modena, il premier ha messo nero su bianco l'impegno a varare «un progetto significativo per Roma» collegato al Recovery Fund e dunque ai 209 miliardi europei. Un piano che dovrebbe essere accompagnato, a sentire Conte, da uno statuto ad hoc per la Capitale: «Roma è la cartolina d'Italia, ma è gravata da tanti oneri. Dobbiamo mettere Roma in condizione di migliorare tutte le sue performance».

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Il Messaggero