«Incapace. L’insulto ripetuto migliaia di volte per offendere, per colpire personalmente l’avversario. Me lo hanno ripetuto i politici di professione che,...
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«Proprio tre anni fa, il giornale di una parte dei romani titolò a tutta pagina su una presunta inchiesta nei miei confronti a Civitavecchia (*). Era il giorno del voto per le elezioni comunali: in questi giorni, i giornali festeggiano tre anni da quel titolo a orologeria - scrive su Facebook la prima cittadina - La notizia era ovviamente destituita di fondamento ma non ci fu lo stesso titolo a tutta pagina per chiedere scusa ai lettori e alla sottoscritta».
«Le critiche - osserva sono sempre giuste e servono a migliorarsi ma se fatte in buona fede. E, permettetemi, il dubbio c’è. I problemi a Roma hanno radici profonde. Io affronto le difficoltà e provo a superarle. La mia colpa, e ne vado fiera, è non essermi mai seduta nei vecchi salotti impolverati del potere.Io preferisco le periferie delle persone come me, quelle degradate e abbandonate dove l’amministrazione finora non era mai stata presente.
Non sono scesa a patti con i potenti ma difendo la mia città sempre e comunque. Altro che incapace. Io sono determinata. Determinata a cambiare la mia città, a dare voce a chi non l'ha mai avuta e a lottare per chi è sempre stato abbandonato e disprezzato da quei “capaci” che hanno azzannato Roma e l'hanno messa in ginocchio. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile. Ma che avremmo invertito la rotta. E lo stiamo facendo. Lentamente stiamo abbattendo quel muro di ipocrisia che per anni ha coperto il malaffare e la corruzione della capitale d'Italia».
«Altro che incapace - chiude Raggi - Sono determinata, ancora più determinata di prima. Roma la difenderò a spada tratta perché la amo».
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(*) Il Messaggero, come i principali giornali, si limitò a riportare, il 18 giugno, una notizia data in anteprima da Il Fatto, a firma Marco Lillo (il 17 giugno), relativa a due incarichi legali di recupero crediti ricevuti dalla Asl Roma F pur non essendo iscritta all'apposito albo creato dalla stessa Asl (e nonostante ci fosse un regolamento che impoeneva di scegliere solo professionisti che ne facevano parte). Quindi nessuna orologeria.
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Il Messaggero