Primo maggio, i sindacati: «Diritti e tutele per i lavoratori». In piazza anche i riders

Si è concluso in una piazza Maggiore gremita da migliaia di manifestanti, a Bologna, il corteo della manifestazione nazionale del primo maggio dei sindacati Cgil, Cisl e...

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Si è concluso in una piazza Maggiore gremita da migliaia di manifestanti, a Bologna, il corteo della manifestazione nazionale del primo maggio dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che quest'anno celebra la festa del lavoro accendendo i riflettori su temi europei, dall'uniformità di regole e contratti all'Industria 4.0. In testa al serpentone lo striscione "La nostra Europa: lavoro, diritti e stato sociale" e i tre leader nazionali Maurizio Landini (Cgil), Anna Maria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil).


Presenti, tra gli altri, l'ex leader Cgil Susanna Camusso, l'arcivescovo di Bologna monsignor Matteo Maria Zuppi, rappresentanti delle istituzioni locali, col presidente di Regione Stefano Bonaccini e il sindaco Virginio Merola, e rappresentanti nazionali, come il senatore Vasco Errani (Liberi e Uguali). Il corteo è partito da piazza XX settembre intorno alle 10, ha attraversato il centro cittadino senza disordini, tra balli, canti e slogan.

Firenze, in piazza con i riders
Nel capoluogo toscano, in piazza il sindacalismo di base (Cobas, Cub, Usi) e alcune organizzazioni politiche (tra cui Potere al popolo), per denunciare «il peggioramento progressivo delle condizioni di lavoro e l'insufficienza delle misure finora prese da questo governo, ossessionato dalla sicurezza, mai intesa però come sicurezza sul lavoro». Dal corteo si è poi mossa la manifestazione del Ruf (Ridersi Union Firenze), il sindacato locale dei riders che secondo le stime, spiega una nota, a Firenze sono oltre un migliaio. Proprio Pap chiede più tutele per i riders «rifiutando l'idea della gig economy e dell'immaginario creatosi intorno alla figura del giovane che arrotonda», a partire da quei diritti fondamentali «quali assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, malattia, ferie e maternità, nonché il diritto di assemblea, di sciopero e quello ad una retribuzione adeguata, che assicuri un'esistenza libera e dignitosa e un futuro meno precario». Gli esponenti di Potere al Popolo, nella nota, chiedono quindi al Comune di «prendere posizione affinché nel territorio vengano adottate e rispettate - almeno - queste tutele minime», sul modello della Carta adottata a Bologna, e creati «spazi diffusi» dove i riders possano trovare riparo soprattutto d'inverno o nelle giornate di maltempo.
 

«La nostra non è una battaglia di una parte, ma è una battaglia perché vogliamo che da domani tutte le persone che lavorano, dai rider alle partite Iva, tutti debbano avere stessi diritti e tutele. Basta competizioni tra i lavoratori, basta mettere uno contro l'altro e i contratti nazionali sono la strada per unificare i diritti e il lavoro». Così Maurizio Landini dal palco di piazza Maggiore a Bologna. Il segretario generale della Cgil durante il corteo ha incontrato una rappresentanza di rider. Sulla loro vertenza è tornato durante il comizio. «Se noi ragioniamo solo come consumatori ci hanno fregato due volte - ha detto - Non dobbiamo mai scordarci di essere lavoratori» e sui rider «dobbiamo porci un problema», «non dobbiamo solo chiederci in quanto tempo ci portano la pizza» ma «come viene pagato» il loro lavoro. «La solidarietà comincia da qui».
 

Scontri a Torino

Due manifestanti e un poliziotto rimasti feriti negli scontri al corteo di Torino sono stati portati in ambulanza in ospedale, ma le loro condizioni non sono gravi, secondo fonti del 118. Nei tafferugli altre persone sono rimaste contuse o lievemente ferite ma non si sono fatte medicare Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero