L'ultima riunione di ieri del Consiglio Ue, con i Paesi membri divisi sulle misure da prendere per l'emergenza coronavirus, è stata «terribile». Lo ha...
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L'ex presidente della Commissione Ue, parlando dell'allargamento dell'Ue a 27, ha spiegato: «Tutti il problemi vengono dai soci fondatori. Ieri non abbiamo avuto contro la Polonia, l'Ungheria o la Slovenia. Non è quello il problema. Le mie grane, i problemi, erano sempre dalla Gran Bretagna». Tra 15 giorni, quando i vertici Ue si sono aggiornati per una decisione sul coronavirus, secondo Prodi «ci sarà un compromesso, una rottura completa no. Ci sarà compromesso in cui sul Mes toglieranno qualche condizionalità. Ma è sempre un vivacchiare».
Prodi ha indicato negli eurobond la soluzione migliore per affrontare la crisi dovuta al coronavirus: «Li chiami come vuole. Coronabond, anche Recovery Bond come ha detto Conte. Mettiamo che nella scorsa crisi noi fossimo colpevoli, e non era vero, i nordici ci puniscono. Ma quando arriva un morbo se non c'é solidarietà che Europa è?».
Infine, riguardo all'ipotesi di un esecutivo per la ricostruzione, Prodi ha detto: «Non sono il presidente della Repubblica, ma non vedo il Paese pronto per governo di unità nazionale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero