«Se cascasse questo governo e io fossi il segretario del Pd accordi con M5S non ne farei. E comunque farei solo il segretario, non il candidato premier. Gentiloni?...
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Parlando poi della futura presidenza del partito, Martina annuncia: «Il tema di come interpretare una nuova politica di genere è una delle grandi questioni del congresso Pd. Per il mio Pd per esempio penso a una donna alla presidenza».
«Il Pd rischia, siamo a un passaggio delicato di cui sono consapevole. Abbiamo bisogno di unità. Bisogna ricostruire le ragioni del partito». Maurizio Martina, candidato alla segreteria dem, è tornato nel cuore dei problemi del partito: «Renzi ha negato l'ipotesi di uscita dal Pd e mi pare neghi ipotesi di ricandidatura - ha aggiunto rispondendo a una domanda sull'ex premier - sarebbe un gravissimo errore qualsiasi divisione di campo di fronte a questa destra. Serve unità, non retorica per salire su un palco, ma ogni giorno. Poi nel congresso ognuno giochi da protagonista la parte che pensi sia più utile». «Noi siamo una squadra oggi e dobbiamo esserlo ancora di più domani - ha detto sullo scenario post congresso - ho molto rispetto per Zingaretti e gli altri candidati, anche quelli che emergeranno. Voglio una leadership inclusiva, non ho velleità di fare da solo» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero