Ong e traffico di migranti, il report degli 007: «Un vantaggio logistico». Dalla minaccia anarchica alla guerra, il documento

Mentre è ancora calda la tragedia del naufragio su una spiaggia nel crotonese di un barchino proveniente dalla Turchia - più di 60 i morti, molti i bambini - il comparto intelligence lancia un nuovo alert sui traffici illegali

Ong e traffico di migranti, il report degli 007: «Un vantaggio logistico». Dalla minaccia anarchica alla guerra, il documento
Scritto nero su bianco. La presenza di navi Ong al largo delle coste nordafricane è «un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il...

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Scritto nero su bianco. La presenza di navi Ong al largo delle coste nordafricane è «un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di migranti».

E' un campanello d'allarme che riecheggerà a lungo, quello contenuto fra le pieghe della Relazione annuale dell'intelligence italiana presentata questa mattina a Piazza Dante alla presenza dei vertici del comparto, dai direttori di Dis, Aise e Aisi - Elisabetta Belloni, Giovanni Caravelli e Mario Parente - al sottosegretario con delega a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano.

 

 

IL RAPPORTO

Per gli 007 italiani non ci sono dubbi. Le missioni SAR (Search and rescue) delle Ong che si spingono al limite delle acque territoriali dei Paesi nordafricani permettono ai trafficanti di «adeguare il modus operandi in funzione della possibilità di ridurre la qualità delle imbarcazioni utilizzate, aumentando correlativamente i profitti illeciti, ma esponendo a più concreto rischio di naufragio le persone imbarcate».

Eccolo, il "pull factor" delle navi umanitarie che da tempo divide il dibattito politico italiano e ora viene certificato dall'intelligence. Un'ovvietà per Mantovano, «se piazzo navi al limite delle acque territoriali aumento la probabilità che barchini di fortuna partano dalla terraferma nella certezza di incontrare queste navi».

 

 

GLI "SBARCHI OCCULTI"

Mentre è ancora calda la tragedia del naufragio su una spiaggia nel crotonese di un barchino proveniente dalla Turchia - più di 60 i morti, molti i bambini - il comparto intelligence lancia un nuovo alert sui traffici illegali, i viaggi della disperazione «spesso pubblicizzati sui social network dai facilitatori dell'immigrazione irregolare quale garanzia di maggiore sicurezza del viaggio verso l'Europa».

Desta preoccupazione, dalla rotta turca che ha portato morte sulle sponde di Cutro, il fenomeno degli "sbarchi occulti". Dalla Turchia e dal Libano, si legge nella relazione, soprattutto tramite "barche a vela e da diporto", partono in direzione di Puglia, Calabria e Sicilia carovane di profughi e migranti sfruttati da «organizzazioni criminali dedite al favoreggiamento dell'immigrazione irregolare, principalmente curde e pakistana».

 

 

GUERRA RUSSIA

Non solo migranti. Come ogni anno, la relazione è una fotografia a 360 gradi delle sfide per la sicurezza nazionale. E quest'anno non può mancare una panoramica sulla guerra russa in Ucraina a un anno dall'invasione. Bilancio amaro, quello tracciato dai Servizi che non vedono soluzioni a breve per una "pace giusta". I russi, si legge invece nel documento, «si preparano a una guerra di lungo corso». In questo momento, Mosca cerca «una pausa operativa essenziale per rigenerarsi». Ma la guerra andrà avanti, nessuna vera tregua in vista. La riforma per ristrutturare le Forze armate russe annunciata da Vladimir Putin «conferma l'intento di proseguire il conflitto fino al conseguimento degli obiettivi cardine ricercati da Mosca».

 

 

L'EVERSIONE

Sul fronte interno, i Servizi accendono i riflettori sulla minaccia eversiva tornata in auge per la campagna a favore di Alfredo Cospito, l'anarchico condannato per strage e detenuto al 41-bis, da mesi in sciopero della fame per protestare contro le sue condizioni carcerarie. La minaccia anarcoinsurrezionalista, avvisano gli 007, oggi è «la più concreta e vitale», trainata da fenomeni collaterali come «l'antimilitarismo» nella sua espressione più radicale. A sposare la causa di Cospito, oltre al network internazionale degli anarchici, specie in Grecia e Spagna, movimenti di diversa provenienza, dai gruppi antagonisti a realtà marxiste-leniniste convinte di aver raccolto l'eredità delle Brigate rosse. 

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Il Messaggero