Natale, nuovo dpcm: tutte le regole, dal cenone (vietato), a parenti, spostamenti e shopping a "fasce"

Una cosa è certa: non sarà un Natale come gli altri. Ci saranno i regali ma dobbiamo rinunciare a incontrare i parenti meno stretti. In attesa del Dpcm del 3...

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Una cosa è certa: non sarà un Natale come gli altri. Ci saranno i regali ma dobbiamo rinunciare a incontrare i parenti meno stretti. In attesa del Dpcm del 3 dicembre, che stabilirà i criteri per shopping, cenone e coprifuoco, si delineano diversi scenari che dipenderanno anche dalla curva dei contagi. Sicuramente non saranno possibili le grandi tavolate con 20 persone ed è probabile che il limite al numero dei commensali sia indicato nel provvedimento. Ma, per le abitazioni private, solo come una “raccomandazione”. L’altro nodo riguarda la possibilità di spostarsi da un comune all’altro e da una regione all’altra. Senza un’apertura, in tanti (soprattutto al Sud) resteranno lontani dalla famiglia. Il via libera della scorsa estate, però, non ci sarà. E quindi alcune famiglie saranno separate dai divieti anche a Natale. La premessa è chiara: «Dobbiamo predisporci ad un Natale più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non sono possibili - ha ribadito il premier Giuseppe Conte - Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva». Il capodanno con le folle nelle piazze è escluso.

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Natale, il cenone

L’ipotesi è quella di un provvedimento “ponte” che, nelle settimane precedenti alle festività, allenti la maglia dei divieti. Il coprifuoco potrebbe essere spostato dopo mezzanotte, ma soltanto per consentire il classico cenone del 24. Nel provvedimento non ci saranno divieti per le abitazioni private, ma solo consigli, così come era avvenuto nel Dpcm di ottobre. Se gli assembramenti all’aperto e nei locali pubblici rimarranno vietati, il governo raccomanderà di evitare feste in casa, suggerendo il numero massimo di sei commensali. Resta la raccomandazione di indossare la mascherina e mantenere le distanze di sicurezza anche negli appartamenti quando ricevano visite. L’apertura serale dei ristoranti potrebbe essere concessa, ma questa volta il numero massimo delle persone per ogni tavolo sarà obbligatorio. Probabilmente quattro. E sarà mantenuto anche l’obbligo di indossare la mascherina quando ci si alzi o non si stia mangiando o bevendo.

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Natale, gli spostamenti

Dal 27 novembre le Regioni potranno cominciare a cambiare colore, dipenderà dalla tenuta delle strutture sanitarie e dalla curva di diffusione del virus. Ma non ci saranno deroghe sui divieti e dalle zone rosse non sarà possibile uscire neppure a Natale. Quindi molto dipenderà dal fatto che alcune aree, come la Lombardia, possano essere classificate in zone di rischio inferiore, ma, per chi viva nelle regioni più colpite e non abbia motivi di lavoro o necessità, sarà difficile raggiungere “casa” per le feste.

 

 

 

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Natale, lo shopping

Per salvare i commercianti, nella settimana più “calda” dell’anno per lo shopping, l’ipotesi è di allungare le fasce di apertura dei negozi. Le saracinesche potrebbero restare alzate dalle 9 alle 22. Una misura utile anche per evitare assembramenti e consentire, in questo Natale austero, di comprare i regali. Dal 3 dicembre dovrebbero anche riaprire il sabato e la domenica i centri commerciali. Ma gli ingressi dovrebbero essere contingentati, proprio per evitare gli assembramenti.

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Il Messaggero