C'è una frase bellissima di Gianni De Michelis. Questa: «Sono passato dal pregiudizio negativo al pregiudizio positivo. Passava uno in motoretta e gridava:...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gianni De Michelis, chi era
La sua carriera politica inizia nel 1964 con l'elezione a consigliere comunale del capoluogo veneto e con il successivo incarico di assessore all'Urbanistica.
Dopo il coinvolgimento in Mani Pulite e il ritiro dalla politica attiva, viveva ai Parioli circondato dai libri. Suo il motto più volte citato: «La cultura è il petrolio d'Italia e deve essere sfruttata». Sui motivi che permisero la nascita di Mani pulite ha spiegato: "Certi comportamenti la gente li accettava perché voleva evitare che i Cosacchi arrivassero a San Pietro. Ma quando fu chiaro che i Cosacchi non c'erano più, noi avremmo dovuto adeguarci. Io pensai che in un paio di anni avremmo potuto correggere tante cose. Invece non ci fu il tempo perché tutto precipitò molto più rapidamente. L'ombra di Yalta si proiettò oltre Yalta e i postcomunisti ne approfittarono. Visto che non erano capaci di mandarci via col dissenso che i nostri comportamenti avrebbero dovuto o potuto creare, ci fecero fuori un po' prima e con altri sistemi". E ancora: "Non possiamo permettere alla magistratura di occupare il posto della politica". Molti, giocando con la sua passione per la discoteca e con le disavventure giudiziarie che ha avuto, lo chiamavano "Avanzo di balera". Lui né sorrideva. Dall'altra della sua indubitabile capacità politica e sapienza culturale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero