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A distanza di tre anni si torna a parlare in Consiglio Europeo di migranti e di sbarchi. Nella riunione precedente Mario Draghi aveva chiesto venisse messo all’ordine del giorno dell’ultimo appuntamento a Bruxelles prima dell’estate e così è stato. I Ventisette ne hanno discusso ieri pomeriggio nella prima riunione del Consiglio, subito dopo aver fatto il punto sulla pandemia e le campagne vaccinali.
La cifra
Nelle conclusioni del vertice ci sarà traccia di quell’approccio molto pragmatico secondo il quale la Commissione entro ottobre dovrà presentare un pacchetto di proposte tese a bloccare gli attraversamenti illegali e riorganizzare le procedure di rimpatrio. Una linea caldamente sostenuta dal presidente del Consiglio durante il suo recente incontro a Berlino con la Cancelliera Angela Merkel. Si lavora, quindi, sulla dimensione “esterna” del fenomeno dopo anni nei quali il tema era di fatto “in sonno” per le profonde spaccature tra i Ventisette e i conseguenti riflessi interni nei singoli stati.
Torna quindi l’Europa accanto agli Stati più esposti, con l’obiettivo di trattare direttamente con i Paesi di origine e di transito. Per tutto ciò la Commissione ha a disposizione otto miliardi, dal prossimo anno, solo per la frontiera mediterranea. Una cifra consistente anche se gli accordi sono ancora tutti da definire a differenza di ciò che accade sulla rotta balcanica per la quale è stato deciso di rinnovare l’accordo già siglato con la Turchia da tre miliardi e mezzo. Nel comunicato finale si legge anche l’impegno a lavorare «sui rimpatri, sulle riammissioni e sulle cause profonde delle migrazioni». Si esce dalla dimensione bilaterale che in questi anni ha reso complicato arrivare ad intese con i singoli stati africani. Stavolta si muove l’Europa e il maggior impegno comunitario è stato sottolineato dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli secondo il quale la “dimensione esterna” delle migrazioni è «essenziale», ma da sola «non basta» per gestire i fenomeni migratori a livello Ue. Sassoli ha anche definito scandaloso il meccanismo «volontario» sui ricollocamenti e ha anche criticato «che la sorte delle persone sia legata alle vicende elettorali nei nostri Stati membri».
Il riferimento è alle imminenti elezioni in Germania e alle presidenziali francesi del prossimo anno.
«Il Consiglio europeo - si legge - ha discusso la situazione della migrazione sulle varie rotte. Sebbene le misure adottate dall’Ue e dagli Stati membri abbiano ridotto i flussi irregolari complessivi negli ultimi anni, gli sviluppi su alcune rotte destano serie preoccupazioni e richiedono una vigilanza continua e un’azione urgente». Nel documento finale si specifica anche l’obiettivo delle partnership e della cooperazione con i Paesi di origine e transito, finalizzata a «sostenere i rifugiati e gli sfollati nella regione, sviluppare capacità di gestione della migrazione, sradicare» il traffico di esseri umani, «rafforzare il controllo delle frontiere, cooperare in materia di ricerca e soccorso, affrontare la migrazione legale nel rispetto delle competenze nazionali, e garantire il rimpatrio e la riammissione».
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Il Messaggero