Michelle, il Papa a Primavalle per incontrare i preti della periferia «Con lui un dialogo fraterno»

Michelle, il Papa a Primavalle per incontrare i preti della periferia «Con lui un dialogo fraterno»
 È arrivato a Primavalle senza clamori, con la scorta ridotta all'osso, nella solita utilitaria che usa quando vuole spostarsi evitando di dare troppo...

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 È arrivato a Primavalle senza clamori, con la scorta ridotta all'osso, nella solita utilitaria che usa quando vuole spostarsi evitando di dare troppo nell'occhio, anche se è difficile per un Papa riuscire a passare del tutto inosservato.

Francesco ha voluto fare un blitz in quartiere assai complicato per poter stare con tutti i parroci della zona, una trentina in tutto, e parlare con loro dei problemi quotidiani che incontrano in una metropoli il cui tessuto sociale sembra sfilacciarsi. A cominciare dalle recenti violenze sulle donne, il femminicidio di Rossella Nappini avvenuto a Torrevecchia qualche giorno fa e a giugno quello di Michelle Causo, la diciassettenne liceale accoltellata da un amico.


«È chiaro che questa zona, Primavalle, è stata individuata anche per i fatti di cronaca anche se il discorso che si è sviluppato è stato più ampio. Prima il Papa ha ascoltato i parroci e le loro domande, poi lui ha risposto. È stato un dialogo fraterno» ha riferito monsignor Baldo Reina, il vescovo responsabile della zona. «Le problematiche sociali si sono incrociate con quelle pastorali. Gli scenari del nostro tempo hanno fatto da cornice». Ormai sono troppi i ragazzi che crescono svuotati di ideali, in balia dei social, senza contare le violenze diffuse, il bullismo che dilaga con la prevaricazione. «Sono evidenti il disagio giovanile e l'esclusione sociale anche se a Primavalle ci vivono tante persone di buona volontà».

POVERTÀ

Di recente Papa Bergoglio aveva fatto capire quanto fosse rimasto colpito da episodi come il caso di Caivano dove si mescolano violenza cieca, povertà valoriale, emarginazione, miseria umana persino dentro le famiglie. Con quei giovani che sembrano non avere nemmeno contezza della gravità di quello che hanno fatto. «Dobbiamo interloquire con le periferie e i governi devono fare la giustizia sociale vera» aveva ripetuto. Ai parroci romani Francesco ha parlato con il cuore in mano, chiedendo loro di mescolarsi alla gente, di non risparmiarsi, di essere padri, di collaborare. «Ha insistito sul concetto di povertà. Nelle nostre chiese ci si confronta con famiglie che non arrivano alla fine del mese, ma la povertà si declina in diversi ambiti, ci sono povertà morali, educative e per ognuna dobbiamo metterci in ascolto, essere a fianco di chi ha più bisogno» ha aggiunto il vescovo Reina.

AGENDA

Le periferie di Roma da tempo sono in forte sofferenza come spesso ha denunciato la Chiesa mettendo in evidenza, di volta in volta, le emergenze. E' la seconda volta in pochi giorni che il Papa lascia il Vaticano per una uscita che non figurava nell'agenda ufficiale. Domenica scorsa era andato alla camera ardente di Napolitano. Ieri pomeriggio ha voluto porre l'accento sull'importanza delle periferie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero