Unione europea, la Meloni aderisce all'Alleanza sovranista dei conservatori e riformisti

Giorgia Meloni brucia sui tempi Matteo Salvini e mentre il segretario della Lega ragiona sugli schieramenti di Bruxelles, lei entra a far parte dell'Alleanza sovranista dei...

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Giorgia Meloni brucia sui tempi Matteo Salvini e mentre il segretario della Lega ragiona sugli schieramenti di Bruxelles, lei entra a far parte dell'Alleanza sovranista dei conservatori e riformisti Acre. Da dove sarà in grado di dire l'ultima parola sulle nuove richieste di ingresso, visto che è sufficiente un voto contrario per bloccare gli aspiranti partecipanti.

 

L'obiettivo della Meloni è strategico: entrare a far parte del gruppo che potrà fare da anello di congiunzione tra popolari e populisti. Un progetto che sembra avere anche il plauso di Silvio Berlusconi convinto anche lui che il nuovo asse dei popolari non potrà che essere quello: «Il Ppe deve lasciare i socialdemocratici e mettersi con i conservatori di destra, e poi cambiare l'Europa. Io con le conoscenze che ho posso aiutare a cambiare l'Europa». si propone. Con un progetto ancora più ambizioso: costruire una forza occidentale che includa la Russia per contrastare l'avanzata cinese.

«Spero che dalle urne possa uscire un segnale chiaro che ponga fine a quel patto scellerato tra i socialisti e i popolari che ha tradito gli ideali europei e calpestato le identità e la dignità dei popoli per fare gli interessi dei burocrati e della finanza speculativa», ragiona la leader di Fdi che oggi ha ottenuto la formalizzazione dell'adesione all'Acre proprio a Roma dove si è riunita l'alleanza. Una convenzione che ha visto 30 delegazioni in rappresentanza di 18 diversi Paesi che si sono trasferiti nella capitale per dare il benvenuto al partito della combattiva leader italiana che raggiunge l'Acre anche grazie al viatico del vicepresidente dell'alleanza Raffaele Fitto, federato con Fdi in vista delle europee di maggio. «Vogliamo costruire un rapporto privilegiato con gli amici del gruppo di Visegrad che sono un modello di come si sta in Europa a testa alta», preannuncia Meloni che ci tiene a chiarire i riferimenti ideologici del suo gruppo: «Noi andiamo in Europa per difendere la nostra identità culturale e religiosa che oggi è sotto attacco per via dell'immigrazione irregolare e del relativismo culturale».
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Il Messaggero