Meloni-Macron, non solo Expo: tutti i temi alla base del vertice di Parigi

Dalla crisi migratoria alla riforma del Patto di Stabilità, sono tante le questioni al centro dell'asse Roma-Parigi. Una riconciliazione che arriva dopo mesi di tensioni tra i due Paesi

«Sono qui per la candidatura di Roma a Expo 2030. E ovviamente parlerò con il presidente Macron dei tanti temi bilaterali su dossier strategici che ci...

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«Sono qui per la candidatura di Roma a Expo 2030. E ovviamente parlerò con il presidente Macron dei tanti temi bilaterali su dossier strategici che ci accomunano». Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni - accompagnata dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dal presidente del Lazio Francesco Rocca - arrivando alla sede del Bureau International des expositions, prima dell'incontro con Macron

Meloni a Parigi, sostegno a Expo Roma 2030 e incontro con Macron

La premier prova così a portare dalla sua l'Eliseo, che nella corsa all'Esposizione universale sembra schierato in toto con l'Arabia Saudita di Mohammad bin Salman, il quale è a Parigi da più di una settimana in visita ufficiale e con cui Macron ha avviato da tempo un dialogo su più fronti. Secondo quanto risulta, il presidente francese sta cercando di convincere il principe saudita a condannare l'invasione russa in Ucraina e a sostenere il suo «nuovo patto finanziario mondiale». Al momento, Riad - con l'appoggio francese dalla Francia (unica in Europa a perorarne la causa) appare favorita per la corsa a Expo con una settantina voti, mentre Roma segue a quota 50. In fondo alla classifica c'è al momento la sud-coreana Busan, mentre è stata esclusa l'ucraina Odessa.

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La riappacificazione

L'incontro tra Meloni e Macron (prima  visita ufficiale all'Eliseo dall'insediamento a Palazzo Chigi) arriva dopo vari contrasti e riappacificazioni - soprattutto sul tema dei migranti - avvenuti a margine del vertice G7 a Hiroshima. Ma in passato non sono mancate "colpi bassi" anche da esponenti dell'esecutivo francese: dal «vigileremo sul rispetto dei diritti» della premier Elizabeth Borne dopo la vittoria del centrodestra all'«Italia incapace di gestire i problemi migratori», secondo il ministro dell'Interno Gerald Darmanin. Per molti analisti, una tattica (con la regia di Macron) di delegittimazione del centrodestra nostrano che ha come obiettivo vero la destra d'Oltralpe, rappresentata da Marine Le Pen, sua sfidante agli ultimi due ballottaggi per l'Eliseo.

I temi sul tavolo

Macron però sa di aver bisogno dell'Italia su varie questioni, e lo dimostra il numero di temi in ballo, resi noti ieri dalla presidenza francese: l’«attuazione del Trattato del Quirinale» (siglato due anni fa), al prossimo vertice Nato di Vilnius dell’11 e 12 luglio, fino al coordinamento del sostegno all’Ucraina e alla questione energetica. E, ancora, i dossier al centro del Consiglio europeo del 29 e 30 giugno, dove ci si aspetta passi avanti a livello comunitario sul tema della crisi migratoria su una maggiore solidarietà, superando le remore dei falchi a riformare il Patto di Stabilità. Difficile che tutti questi temi si risolvano in un colloquio di un'ora, ma da qualche parte bisognerà pure iniziare.

 

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Il Messaggero