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Non poteva che essere così. Non poteva permettersi di passare per un censore Matteo Salvini, che oltretutto - personalmente - non è un tipo arcigno. E dunque fa sapere che anche a lui le "balconiadi" - ovvero la gara tra chi appende sui balconi gli striscioni più irridenti verso il Capitano-Capitone - non sono troppo dispiaciute, almeno nei casi in cui le offese nei suoi confronti non sono gravi. Ecco allora il tweet di Salvini: "Io non censuro NESSUNO STRISCIONE, anzi qualcuno è divertente e colorato. Ho detto ai Questori di lasciarli appesi, sempre che non ci siano insulti pesanti o minacce di morte. E viva ZORRO". Anche il milanese travestito da Diego de la Vega che ha appeso il lenzuolo con su scritto "Restiamo umani" non è male secondo il leader, anche se era rivolto contro di lui quel pezzo di stoffa. La morale della favola è questa: Salvini ha capito che la gara degli striscioni oltre a essere inoffensiva è soprattutto diventata pop. E una popstar come lui non può mettersi contro questo fenomeno dilagante, pur se avrebbe preferito che non esistesse.
Il Messaggero