Voglio essere processato, voglio andare in aula, voglio che lo show in tribunale diventi una resa dei conti politica e un tentativo di spallata al governo non carica. Matteo...
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Conte e Di Maio per primi. Non vorrebbe seguire la prudenza dei suoi avvocati Salvini. E dice: “È una cosa surreale. Per un certo verso, anche se gli avvocati mi suggeriscono il contrario, sarei curioso di finire in Aula in tribunale. Comunque, se decideranno, processo sia: idealmente in quel tribunale ci saranno con me milioni di italiani. Quanto a Di Maio, ha cambiato idea sui miei processi come l' ha cambiata su tante altre cose”.
E ancora: “Io ho difeso i confini. Eppure per l’accusa sarei peggio di uno stupratore: per lo stupro la pena è di 12 anni, per il sequestro gli anni sono 15. Detto questo, noi stiamo preparando tutta la documentazione. Al termine dei quattro giorni di presunto sequestro ottenemmo che 5 Paesi europei si suddividessero gli immigrati”. Salvini si sta preparando insomma al grande evento del suo processo, quando sarà, ma per depotenziarlo deve tra l’altro vincere le elezioni in Emilia Romagna. Andare al processo da perdente sarebbe un problema in più. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero