Un augurio affinchè tutte le cariche istituzionali «possano adempiere al proprio mandato secondo quel che richiede la Costituzione a chi svolge pubbliche funzioni,...
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IL DISCORSO DEL PRESIDENTE
«In Italia non viene posta realmente in dubbio in maniera significativa la scelta europea ma questo non è sufficiente. L'Italia è un Paese fondatore dell'Ue e deve svolgere al suo interno un ruolo da protagonista. Vi è una tendenza diffusa in tutta l'Ue, a osservarla come se si trattasse di un soggetto estraneo. L'Europa non è un vincolo esterno ma piuttosto un moltiplicatore nella nostra influenza internazionale e della nostra capacità di espansione economica e commerciale».
«Al Parlamento -espressione e interprete della sovranità popolare- è affidato il ruolo centrale della democrazia disegnata dalla Costituzione. Ruolo che contrassegna ogni democrazia parlamentare; e che va rispettato e preservato per non alterare l'essenza di ciò che la nostra Carta definisce e prescrive».
«Ho valutato molto positivamente la scelta del governo di avviare un dialogo costruttivo con la commissione europea - che ha agito con spirito collaborativo - sulla manovra di bilancio per giungere a soluzioni condivise, raggiunte in questi giorni».
Serve «pluralismo nella libertà riconosciuta al mondo dell'informazione e alle molteplici voci che ne costituiscono espressione, da salvaguardare perché rappresentano un presidio irrinunciabile dello stato democratico».
«L'animo, lo spirito che gli italiani hanno sempre nutrito e tradotto non è quello dell'ostilità, del pregiudizio, dell'intolleranza. Purtroppo dobbiamo registrarne diversi episodi. Sulla strada di questi sentimenti negativi si andrebbe, inevitabilmente, verso una contrapposizione crescente tra gruppi, territori, soggetti. Ricercare coesione nel tessuto sociale costituisce una necessità, oltre che un dovere, per le istituzioni».
«Il contrasto degli interessi e la competizione delle idee non devono spingersi fino a generare ostilità, delegittimazione, intolleranza, perché la democrazia non teme la diversità - al contrario ne ha bisogno - ma va sempre coltivato e difeso il senso del futuro comune». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero