Deputata M5S aggredita, cassiere umiliate? Scontro sui social

Deputata M5S aggredita, cassiere umiliate? Scontro sui social
Si colora di un nuovo capitolo su Facebook la vicenda dell'aggressione denunciata dalla deputata nuorese del M5s Mara Lapia. A rinfocolare la polemica scaturita da un audio...

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Si colora di un nuovo capitolo su Facebook la vicenda dell'aggressione denunciata dalla deputata nuorese del M5s Mara Lapia. A rinfocolare la polemica scaturita da un audio che smentisce la ricostruzione della parlamentare, è un lungo post pubblicato da Pierfranco Devias, il leader di Liberu, uno dei movimenti in cui si è spezzettata la galassia dell'indipendentismo sardo. Il politico condanna «la profonda mancanza di rispetto che la deputata ha esercitato sulle lavoratrici del supermercato», dopo che inavvertitamente una confezione di lattine di Coca cola si è aperta alla cassa sporcando abito e scarpe dell'esponente cinquestelle. Fatto che è non passato inosservato, provocando la reazione di un cliente in fila, prima verbale e poi fisica all'esterno del market. L'uomo è stato denunciato per lesioni: Lapia infatti ha riportato 30 giorni di prognosi.


«Non esiste nessuna giustificazione per la violenza su una donna - premette Devias - ma condanno la mancanza di rispetto: la deputata sarebbe infatti andata in escandescenze, gridando che le avevano rovinato le scarpe di camoscio, che il suo vestito costava duemila euro e che, riferendosi alle lavoratrici, "vale più di tutti i vostri stipendi messi insieme". Non è questa violenza sulle donne? - si chiede polemicamente l'esponente indipendentista - Da una deputata ci si aspetta che combatta per far aumentare gli stipendi dei lavoratori». A stretto giro, sempre su Fb, la replica della parlamentare. «Non ho mai detto il prezzo dei miei vestiti, non ho mai avuto uno da 2mila euro, mai detto chi fossi. Si stanno facendo processi sommari». «Quindi le commesse hanno mentito?», domanda Devias. «Ci saranno degli audio e dei video - risponde la deputata - posso essermi scocciata perché inondata di Coca cola».


Poi il battibecco diventa politico. «Una bella stoccata non si nega mai all'avversario politico - scrive Lapia - se poi è una donna viene anche più facile». «Non rispondi alle domande - ribatte Devias - e te la giri dicendo che ti do una 'stoccatà in quanto avversario politico e donna? Incredibile. Sulla vicenda si aprirà un processo, sentiremo la ricostruzione dei fatti sotto giuramento». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero