«Far intendere che ci sia bisogno di un nuovo e diverso contenitore per i liberali e i moderati significa essere in malafede o ignorare la realtà. E' irrispettoso...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Carfagna: «L'ipotesi "Forza Italia Viva"? È suggestiva». Renzi: «Porte aperte»
Francesca Pascale: «Se la Raggi è una donna intelligente, ora si faccia da parte»
E' il terremoto finale. La rottura a questo punto rischia di essere definitiva. Eppure la guerra intestina in FI non aveva superato del tutto i livelli di guardia. In politica nessuna scelta è mai facile, ma nel caso di Mara Carfagna e di tutti quei moderati che in Forza Italia non si sentono più a casa staccarsi è ancora più difficile. Staccarsi da Berlusconi, riconosciuto anche dagli antisalviniani come l'artefice del successo del partito azzurro, è complicato anche dal punto di vista umano.
Da qui il travaglio di chi si appresta a lasciare una storia che in diversi casi è durata 25 anni. E' il tormento che vive la stessa vicepresidente della Camera. «Ma io non ho cambiato idea», ha spiegato ai diversi parlamentari che l'hanno cercata. La tesi è sempre la stessa: «Un conto e' l'alleanza con Salvini e Meloni, un altro è la sudditanza, FI ha ceduto al sovranismo, si è appiattita sulla Lega, ha perso i suoi valori che l'hanno legata al popolarismo europeo».
LE TAPPE
Nasce da questo assunto il progetto politico che dovrebbe vedere la luce nel giro di qualche giorno. La collocazione resta quella del centrodestra, ma il campo è quello del centro. «Lo stesso degli ultimi 25 anni, non c'è da inventarsi niente di nuovo. Solo dare rappresentanza ad un'area che non si sente più rappresentata», il refrain. La Carfagna con i suoi continua a esprimere il disagio per la direzione impressa dai vertici di FI e anche per le reazioni che sono arrivate dopo le sue rivendicazioni. E non si tratta di poltrone. Perché ha osservato al telefono con un dirigente di FI «una comunità non si tiene insieme con le minacce, ma prefigurando una prospettiva, un futuro».
Poi in serata l'affondo di Berlusconi. A sentire i fedelissimi della Carfagna il divorzio è cosa fatta: «Ormai siamo ad un punto di non ritorno». Non è stato fissato un timing né una riunione ma già oggi chi ritiene che FI stia andando a rimorchio della Lega busserà nuovamente alla porta della vicepresidente della Camera. «Se va via si assumerà le sue responsabilità, tradirà come hanno fatto in tanti», il ragionamento dei berluscones. La tesi - soprattutto di Ghedini è che la Carfagna stia lavorando per sostenere Conte. Eppure raccontano che nella cena ad Arcore con l'ex ministra il Cavaliere aveva ammesso l'errore sulla Commissione Segre. Ma nella nota l'ex premier parla di «paradossali ed insultanti insinuazioni». Per poi concludere: «Chiedo a tutti più rispetto della realtà, della verità storica, delle nostre battaglie di libertà, del nostro impegno costante e convinto per il futuro liberale dell'Italia».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero