Di Battista alza il tiro e attacca Grillo: «Non è d'accordo con me? Amen»

Nel giorno della bomba iberico-venezuelana nel M5S si continua a litigare. «Ieri ho parlato di Congresso e delle mie idee e Beppe Grillo mi ha mandato a quel paese. Io ho...

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Nel giorno della bomba iberico-venezuelana nel M5S si continua a litigare. «Ieri ho parlato di Congresso e delle mie idee e Beppe Grillo mi ha mandato a quel paese. Io ho delle idee e, se non siamo d'accordo, francamente, amen!». Così Alessandro Di Battista su Rete4. Forse mai fra i 5Stelle si era raggiunto un livello di scontro così esplicito e profondo anche se Di Battista calibra con estrema attenzione il suo attacco al garante del Movimento.


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«Quella del Congresso è una proposta in cui credo e, dato che sono una persona riconoscente, anche se Grillo manda una mia proposta a quel paese, se ho avuto la possibilità di farla è merito suo e di Gianroberto», ha sottolineato l'esponente dell'ala più movimentista dei 5Stelle. Che alla domanda se ci fosse rimasto male per la reazione del fondatore risponde: «Certamente. Io però vado oltre, oggi ho letto quello che Grillo ha scritto sull'acqua pubblica e per me quella è la linea e la sposo. Io però penso allo spazio politico nel quale costruire il M5S dei prossimi 10 anni e tra l'altro, ribadisco, essendo un cittadino libero, faccio delle critiche quando lo reputo opportuno. La storia che io sia contro Conte è una stupidaggine totale».
In sostanza Di Battista sottolinea di non puntare alle poltrone ma al ruolo del Movimento quando, a partire dal prossimo autunno, le tensioni sociali saliranno.

LA SPONDA
Paradossalmente gli fa da sponda lo stesso presidente del Consiglio dallo splendido giardino di Villa Pamphili dove fatalmente arriva l'eco dei tormenti del Movimento. Inevitabile che il premier ne venga coinvolto anche perché, ad agitare i pentastellati, da tempo, è proprio il futuro dell'ex avvocato del popolo. Leader di un suo partito? Candidato premier del M5S? Niente di tutto questo a sentire lui. «Lo dico a chi mi inserisce nei sondaggi, lo dico ai miei compagni di viaggio, se a fine incarico torno alla mia occupazione sarò soddisfatto. Non c'è il problema di uno spazio da trovare per il presidente del Consiglio», scandisce Conte. Nessuna discesa in campo quindi. «Conte non ha alcuna intenzione di fare il candidato premier del M5S. Semmai il suo ruolo sarebbe un altro, ma bisogna vedere che legge elettorale ci sarà», spiega chi ha avuto modo di parlare con il premier nelle ultime ore pensando a una coalizione stabile col Pd.

Resta da vedere se le parole di Conte placheranno il Movimento. Di certo, deluderanno chi agognava un ruolo centrale del premier in un M5S a trazione europeista. Ma anche chi è consapevole dell'impatto sull'elettorato che potrebbe avere un M5S con il volto di Conte in trincea. «L'idea che lui sia candidato premier non è peregrina. Ma dovrebbe iscriversi al Movimento», era il ritornello che si sentiva ieri fra i deputati 5Stelle più vicini all'ala dimaiana. Di Maio intanto ieri su La7 ha spiegato che intende continuare a «lavorare per l'Italia» e non pensa a tornare a fare il capo politico dei 5Stelle.

Intanto nel Movimento, dove si parla di un eventuale congresso dopo le regionali di settembre, si riorganizzano le truppe. Dibba può contare su molti attivisti ma non sui gruppi parlamentari. Fanno eccezione Barbara Lezzi, Giulia Grillo, Ignazio Corrao, i falchi anti-Mes della Camera Raphael Raduzzi e Alvise Maniero. Questi e pochi altri i parlamentari o eurodeputati a sostegno del Dibba.


Fa notizia dunque che con Di Battista si schieri il sottosegretario all'Economia Alessio Villarosa. «Beppe Grillo ha esagerato paragonando l'Assemblea Costituente M5S a gilet arancioni e terrapiattisti. Abbiamo bisogno di un capo politico, di un aggiornamento del programma, perché metà lo abbiamo portato a termine», ha detto ieri Villarosa ai microfoni Rai di Un Giorno da Pecora. Villarosa sostanzia il tutto schierandosi contro il Mes. «Non so se mi dimetterei se lo adottassimo - dice - Ma sicuramente ci andrei molto vicino».
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Il Messaggero