Coronavirus e Schengen Quando potrebbe scattare la chiusura delle frontiere

Coronavirus e Schengen Quando potrebbe scattare la chiusura delle frontiere
BRUXELLES Con l'intera Italia diventata 'zona protetta’ per l'emergenza coronavirus e il sostanziale isolamento del Paese torna d'attualità la...

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BRUXELLES Con l'intera Italia diventata 'zona protetta’ per l'emergenza coronavirus e il sostanziale isolamento del Paese torna d'attualità la reintroduzione dei controlli alle frontiere interne Ue aboliti dal Trattato di Schengen. - I PAESI ADERENTI. Firmato nel 1985 nella cittadina lussemburghese di Schengen, aderiscono all'accordo 22 Paesi dell'Ue più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Non partecipano Bulgaria, Cipro, Croazia, Romania, Regno Unito e Irlanda. - COSA PREVEDE. Stabilisce l'abolizione dei controlli alle frontiere interne tra i Paesi firmatari. - LA SOSPENSIONE. Le regole del Trattato permettono ai governi nazionali di reintrodurre temporaneamente i controlli ai confini interni - attuando la cosiddetta sospensione del Trattato - previa notifica delle motivazioni a Bruxelles. - QUANDO SCATTA. La sospensione può scattare in caso di seria minaccia alla sicurezza interna, per problemi di ordine pubblico o per situazioni eccezionali. La sua durata è fissata in sei mesi ma può essere prorogata fino a un massimo di due anni se autorizzata dal Consiglio Ue. - I PRECEDENTI. Finora la sospensione di Schengen è stata applicata quasi un centinaio di volte per ragioni legate soprattutto all'ordine pubblico, alle minacce terroristiche e ai flussi dei migranti. - I CASI PIë RECENTI. Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno reintrodotto controlli alle frontiere interne a causa delle circostanze eccezionali dovute alla crisi migratoria iniziata nel 2015. La Francia lo ha fatto per una persistente minaccia terroristica. - L'EMERGENZA CORONAVIRUS. Un'epidemia come questa, secondo gli esperti della Commissione Ue, potrebbe rientrare tra le situazioni d'emergenza per richiedere il ripristino dei controlli ai confini interni. Ma finora a Bruxelles non è arrivata nessuna richiesta ufficiale in questo senso e molti ne hanno messo in discussione la validità pratica.
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Il Messaggero