Immigrati, l'intervista al ministro Pinotti: «La Nato si occupi di pattugliare i mari»

Immigrati, l'intervista al ministro Pinotti: «La Nato si occupi di pattugliare i mari»
La Nato in campo, anzi in mare, per controllare l’immigrazione. Contro scafisti e possibili terroristi infiltrati sui barconi. ...

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La Nato in campo, anzi in mare, per controllare l’immigrazione. Contro scafisti e possibili terroristi infiltrati sui barconi.




Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, vuol potenziare “Active Endeavour”, la missione anti-terrorismo della Nato nel Mediterraneo che potrebbe essere «rinnovata e ampliata in modo che il pattugliamento sia svolto sempre di più sia dalla UE, sia dalla Nato».



Reduce dal tour de force che l’ha portata in India al capezzale del marò Massimiliano Latorre colpito da ischemia, ai funerali degli equipaggi dei Tornado e al vertice Nato in Galles, il ministro traccia un bilancio con Il Messaggero. «Putin non è il nemico di domani - avverte - L’Italia lavora perché il dialogo con la Russia possa riprendere». Il Califfato invece è «una minaccia di fronte alle nostre coste». In Italia rattrista l’anti-militarismo «becero di certe scritte vergognose che ho visto nella mia città, Genova: ‘Non sono Tornadi! Meno 4’». Quanto alle rivendicazioni salariali delle forze dell’ordine, «è tutto un equivoco, avevamo già affrontato il problema ma certi toni sono fuori luogo e non aiutano».



Ministro Pinotti, cambia la filosofia sull’immigrazione? Non andremo più a soccorrere gommoni appena compaiono sui radar?

«Frontex deve trasformarsi nei compiti e nelle risorse. Ma si potrebbe anche ampliare la missione Nato ‘Active Endeavour’, che ha una funzione anti-terrorismo».



L’ha già proposto agli alleati?

«Lo farò nei prossimi giorni. Ne ho parlato col Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Sono tutte missioni alle quali continueranno a partecipare unità italiane, a condizione che sia risolta la questione dei nostri fucilieri trattenuti in India, ma che non saranno più completamente a carico nostro. Anche Mare Nostrum aveva, oltre al compito del soccorso in mare, quello di combattere scafisti e infiltrazioni terroristiche. L’ipotesi che studiamo è il pattugliamento dei mari da parte della Nato. Frontex non basta, rinnovando il mandato di Active Endeavour si può allargarne la partecipazione navale».



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