Il Tar sospende la multa da 1,5 miliardi dell'Agcom contro la Rai per violazione del pluralismo in tv

L'amministratore delegato della Rai, Salini
E' sospesa l'esecuzione della delibera con la quale lo scorso mese l'Agcom ha inflitto una maxisanzione da 1,5 milioni di euro alla Rai per violazione del pluralismo tv. L'ha...

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E' sospesa l'esecuzione della delibera con la quale lo scorso mese l'Agcom ha inflitto una maxisanzione da 1,5 milioni di euro alla Rai per violazione del pluralismo tv. L'ha deciso con un provvedimento monocratico il Tar del Lazio. Nel decreto si fissa l'udienza del prossimo 15 aprile per la valutazione collegiale in camera di consiglio del ricorso proposto. 


Con la delibera contestata, l'Agcom ha accertato il mancato rispetto da parte della Rai dei principi del pluralismo tv, diffidando la stessa società a eliminare immediatamente, in vigenza del contratto di servizio 2018-2022, le violazioni e gli effetti delle infrazioni accertate. A tal fine, per l'Autorità, la Rai deve adottare: «strumenti finalizzati a contrastare la diffusione di informazioni non veritiere o incomplete, anche attraverso il coordinamento organizzativo, della responsabilità editoriale intesa ad assicurare lo sviluppo del senso critico, civile ed etico nella collettività nazionale; misure finalizzate a sensibilizzare i conduttori dei programmi e i propri dipendenti e collaboratori, anche attraverso specifiche azioni formative, ad attenersi scrupolosamente ai principi di imparzialità, indipendenza e pluralismo; misure finalizzate a sensibilizzare i conduttori dei programmi e i propri dipendenti e collaboratori, anche attraverso specifiche azioni formative, ad attenersi scrupolosamente al rispetto dell'integrità e della dignità della persona e al principio di non discriminazione; un sistema di rilevazione e monitoraggio della programmazione che consenta di misurare il rispetto dei principi di imparzialità, indipendenza e pluralismo».


In conclusione, è arrivata la maxisanzione da 1,5 milioni di euro, adesso contestata - in uno con l'intera delibera - davanti al Tar. Nelle tre righe del provvedimento, il tribunale ha ritenuto che «sussistono i requisiti di estrema gravità ed urgenza anche in considerazione della natura e della entità degli adempimenti la cui esecuzione viene posta a carico della Rai Radiotelevisione Italiana Spa entro il termine di 30 giorni», per arrivare a un accoglimento della richiesta di misura cautelare monocratica; per l'effetto, il giudice ha disposto «la sospensione dell'esecuzione della impugnata delibera in ogni sua parte» e fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 15 aprile 2020.
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Il Messaggero