Un'onda verde attraversa l'Europa. Dalla Germania, alla Francia ai Paesi scandinavi, passando per la Spagna le elezioni europee premiano gli ecologisti che portano a...
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L'obiettivo è essere «determinanti» nella nuova Europa e rendere la futura legislatura «verde». A chiarirlo è Monica Frassoni, la co-presidente dei Verdi Europei: «vogliamo giocare un ruolo ma non a tutti i costi». Il tema riguarda le alleanze e le future coalizioni all'Eurocamera, che potrebbero essere 'arcobalenò , includendo dunque progressisti, Liberali e Popolari. «Noi siamo in gioco, lo abbiamo detto da tempo e intendiamo avere un ruolo di partito di governo - precisa -. Ma non siamo simbolici e pensiamo che questa vittoria e questi siano risultati estremamente positivi e ci danno una responsabilità». Il richiamo di Frans Timmermans, candidato di punta degli S&D per succedere a Jean-Claude Juncker a «formare un'alleanza progressista ci convince poco», ammette Frassoni che non vuole che i Verdi diventino l'appendice di nessuno.
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Un discorso che investe anche le nomine ai top job europei, partita dalla quale i Verdi non intendono restare fuori e che dovrà riflettere una certa rappresentatività.
Un certo rammarico traspare invece per l'Italia, dove «non c'è stato l'exploit desiderato». I Verdi italiani infatti non hanno superato la soglia di sbarramento al 4% e non entreranno a Strasburgo. Ma nel Belpaese si è riaperto un dibattito che è rientrato nel panorama politico, «cosa che non accadeva da un po' di tempo». Sulla base dei dati parziali dell'eurocamera i Verdi ottengono il maggior numero di eurodeputati dalla Germania, Francia, Regno Unito, Belgio, Olanda e Spagna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero