Green pass, Lega: sì al decreto Green pass. Schiaffo a Salvini: due deputati su tre assenti al voto

«Meno male che è finita, è stato un bagno di sangue». Tra Montecitorio e palazzo Madama il coro è lo stesso. Perché ha anche ragione il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Meno male che è finita, è stato un bagno di sangue». Tra Montecitorio e palazzo Madama il coro è lo stesso. Perché ha anche ragione il leghista Borghi quando ai suoi interlocutori dice che la Lega è un partito di lotta, il problema è che il messaggio passato, anche se le continue trattative hanno portato il governo ad aprire su alcune richieste, è stato ed è deleterio per i consensi. Alla fine Salvini ha dato ordine di votare sì al decreto di luglio sul Green pass. Ma in aula si è presentato solo un deputato leghista su tre. Bagno di sangue, appunto.

 

Green pass, Cdm estende obbligo per lavoratori scuola e Rsa. Draghi: «A breve ampio intervento»

 

Lega, schiaffo a Salvini

«L'importante è che Matteo non parli più di no all'utilizzo del Green pass, ma magari su come debba essere usato», osserva un suo fedelissimo. Altrimenti questo il grido d'allarme - le elezioni si trasformeranno in un boomerang, in un referendum tra chi vuole la battaglia al Covid e ripartire di slancio e chi, invece, glissa, dribbla, strizza l'occhio ai No vax. In realtà la battaglia che si è giocata alla Camera sulla conversione del decreto è solo il primo tempo della partita. Il secondo prevede l'estensione dello strumento e l'obbligo vaccinale. E il fronte del Nord, composto da imprese, sindaci e presidenti di regione, ha fatto pervenire al proprio leader l'avvertimento: «Ora basta con le giravolte, serve una linea chiara». Qualcuno tra i salviniani se la prende con il presidente della Lombardia Fontana, qualcun altro con il veneto Zaia, sta di fatto che sul pass la Legarischia davvero di esplodere.

 

Green pass statali, stipendio sospeso a chi rifiuta

 


Che la leadership di Salvini sia in discussione non lo pensa nessuno nel partito, ma in tanti vedono uno sfilacciamento che può provocare ulteriori scossoni. Anche perché la direzione intrapresa è diversa da quella di alcune settimane fa. Matteo oggi comincerà un tour della Capitale, quasi una decina di appuntamenti a Roma, un altro segnale del rapporto consolidato con Meloni. In concreto vuol dire abbandono del progetto della federazione, patto rinsaldato con FdI perché questa la tesi FI latita e le voci che emergono, da Gelmini a Carfagna, sono in difesa di Lamorgese e anti-sovraniste. Anzi un big di FdI non esclude che dopo le amministrative Coraggio Italia e altri movimenti centristi possano sostituire gli azzurri, mentre i governisti forzisti aspettano l'elezione al Colle per cercare di sganciarsi dai populisti.

 

Vaccino obbligatorio, Salvini spiazza i suoi elettori: il 70% è per imporre le iniezioni

 

Al termine della campagna elettorale ci sarà una manifestazione che culminerà con la foto con Tajani, oltre che tra Salvini e Meloni, ma Berlusconi che pure ha accolto in Sardegna sia il Capitano che la presidente di FdI non comprende più come si stanno muovendo gli alleati, anche perché il suo sogno (oltre che il Quirinale) resta quello di portare la Lega nel Ppe e di dar vita ad un partito unico. Devono avere cultura di governo, non hanno capito che senza di me non governeranno mai, il ragionamento del Cavaliere che sarà pure azzoppato dai processi (nel caso tiferebbe per Gianni Letta al Quirinale) ed è consapevole che FI sia un marchio consumato ma ritiene che pure Lega e FdI siano due brand da abbandonare. Il primo troppo legato all'antieuropeismo, il secondo all'opposizione. Ma ora le tensioni sono nella Lega, più che nel centrodestra. «Dopo le amministrative osserva un colonnello Salvini dovrà ascoltarci».

 


 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero